Popolo d’Italia, Il Quotidiano politico fondato nel 1914 da B. Mussolini, che lo diresse fino alla marcia su Roma. Dalle posizioni dell’interventismo rivoluzionario, il giornale seguì l’evoluzione politica del suo direttore. Dopo la presa del potere da parte dei fascisti, sempre ispirato da Mussolini, fu diretto dal fratello di lui, Arnaldo, e alla sua morte (1931) da suo figlio Vito. Generalmente considerato organo ufficioso del PNF e del governo, ebbe supplementi mensili quali Rassegna illustrata del Popolo e Gerarchia, quest’ultimo diretto da M. Sarfatti. Cessò le pubblicazioni con la caduta del fascismo, il 25 luglio 1943.