Pseudonimo del narratore greco Ilìas Mèllos (Ayvalik, Balikesir, 1904 - Atene 1973). Deportato in campo di concentramento (1922), quindi espulso dalla madre patria, rievocò le tragiche esperienze dei greci dell'Asia Minore nei romanzi Τὸ νούμερο 31328 (1931; trad. it. Matricola 31328, 1947) e Γαλήνη ("Quiete", 1939). Con Αἰολκὴ γῆ (1943; trad. it. Terra d'Eolia, 1951) diede forma alla nostalgia dell'infanzia, abbandonandosi al lirismo che gli era congeniale. Al cupo pessimismo delle opere connesse con l'occupazione nazista e con la resistenza (Μπλόκ C "Blocco C", 1945, destinato al teatro; ῎Ωρα πολέμου "Ora di guerra", 1946; ῎Εξοδος "Esodo", 1951), si sottraggono i libri derivati dalle memorie dei viaggi: Φθϑινόπωρο στὴν ᾿Ιταλία ("Autunno in Italia", 1950); ᾿Αμερικανικὴ γῆ ("Terra americana", 1954); ᾿Ωκεανός ("Oceano", 1956).