Stato morboso, acuto o cronico, dovuto all’azione svolta sui tessuti dell’organismo da sostanze per sé stesse nocive, o divenute tali per particolari condizioni (concentrazione elevata, diminuzione dei normali poteri organici di difesa, alterazione della crasi sanguigna ecc.). A seconda che la sostanza nociva provenga dall’interno o dall’esterno dell’organismo, le i. sono dette endogene o esogene. Rientrano nel primo gruppo l’alterazione del ricambio, le malattie renali, l’assorbimento intestinale di sostanze alimentari denaturate o di tossine elaborate dalla flora intestinale. Al secondo gruppo appartengono i casi dovuti all’assorbimento o all’assunzione di veleni di qualsiasi natura e all’ingestione di alimenti avariati. La diagnosi è basata essenzialmente sul vaglio delle condizioni in cui si è verificata l’i. e sulla ricerca di quei sintomi e di quei reperti di laboratorio che per la loro specificità permettono di individuare l’agente causale. La terapia mira ad attuare, con vari mezzi, la neutralizzazione della sostanza nociva o a favorirne l’eliminazione, nonché a sostenere le funzioni organiche (circolo, respiro ecc.) compromesse.