Irlanda
Ai tempi di D. l'I. si trovava già da un secolo sotto la dominazione inglese. Si tratta di anni di lotte, causate più che altro dal fatto che gl'invasori, diversi per lingua e per tradizioni dagl'Irlandesi, considerando costoro, perché Gaelici, di razza inferiore, li vennero sempre più conculcando nelle libertà e privando delle pur essenziali garanzie giuridiche.
Le lotte locali degenerarono in aperta ribellione e riarsero sempre più gravi e si complicarono, verso i primi del '300, con le guerre anglo-scozzesi. Nel 1315, infatti, in seguito alla vittoria riportata dagli Scozzesi a Baunockburn (1314), i capi irlandesi pensarono di offrire la corona al fratello di Roberto di Scozia, Edoardo Bruce, il quale accettò l'offerta e subito sbarcò nell'isola e fu incoronato a Dundalk; senonché, dopo una serie di alterne vicende militari, in una campagna che durò quasi tre anni, il suo esercito, nonostante l'aiuto di fresche truppe arrecategli da re Roberto in persona, fu definitivamente battuto da quello inglese nel 1318 a Faughart, ed egli stesso trovò morte sul campo. Dopo tale data l'I. venne gradualmente assorbita nell'area della politica inglese.
L'I. prenormanna fu culla di alcune fra le più rinomate ‛ visioni ' medievali, diffusesi in tutta Europa intorno al mille e tramandate in numerose versioni latine, francesi, provenzali, italiano-volgari, presentanti volta a volta, nel succedersi delle redazioni, discrepanze e arricchimenti episodici di quella che era la primiera narrazione in lingua celtica. Tre sono le più importanti: quella legata al nome di s. Patrizio, l'altra legata al nome di s. Brandano, e quella di Tundalo. Fu verso i primi dell'Ottocento che queste e altre visioni furono messe in rapporto con la Commedia.
L'influsso di D. nella cultura irlandese moderna è individuabile non solo nell'area degli scrittori cattolici che videro nel culto di D., già dal 1848, un elemento di richiamo e di sollecitazione del loro ideale di un'I. libera (le celebrazioni dantesche del 1921 si son tenute a Dublino sotto la presidenza onoraria del capo dello stato, De Valera), ma anche in quella dei protestanti, pur se talvolta assorbito in senso di reazione al papismo.
D. era conosciuto non solo tramite le traduzioni in inglese della Commedia, che, dopo quella del Boyd (Inferno, 1782; Purgatorio e Paradiso, 1802), diventavano col tempo sempre più numerose; anzi il culto per lui aveva radici antiche nell'isola britannica. Tra gli scrittori irlandesi contemporanei gioverà ricordare il nome di J. Joyce (cfr. W.Y. Tindall, D. and mrs. Bloom, in " Accent " XI [1951] 85-92), di G.B. Shaw (cfr. J. Frank, ‛ Major Barbara ', Shaw's Divine Comedy, in " P M L A " LXXI [1956] 61-74), di O' Neill (cfr. W.P. Friederich, Outline of Comparative Literature: from D.A. to E. O' Neill, Chapel Hill [North Carolina] 1954), di S. Beckett (cfr. W.A. Strauss, Dante's Belacqua and Beckett's Tramps, in " Comparative Literature " XI [1959] 250-261). Anche il dantismo conta qualche nome fra gl'Irlandesi: J.F. Hogan, professore di filologia moderna a Maynooth, preside del St. Patrick's College (1912-1918), che fece parte del senato accademico della National University of Ireland per trent'anni, scrisse The life and works of D.A. (New York - Bombay 1899), opera di carattere tra il divulgativo e il critico, che oltre a prendere in esame le opere dantesche, si allarga a un'analisi dell'ortodossia religiosa del poeta e del potere temporale del Papato, indaga sulle origini della Commedia mettendo in rilievo i suoi addentellati con le ‛ visioni ' medievali, specialmente con quelle irlandesi, e tenta anche una breve storia di D. in Inghilterra (D. in English Literature, cit., pp. 311 ss.).
Un accenno è da fare anche ai traduttori. Oltre al Boyd, già ricordato, la cui versione della Commedia, che peraltro anticipa di ben 12 anni quella del Cary, rientra a pieno nello spirito razionalistico e neoclassico dell'illuminismo inglese (egli tenne a ‛ vivificare ' il testo originale dilatandone il contenuto nella sua versione poetica in sestine), dev'essere qui ricordato anche E.O'Donnell, che nel 1852 a Londra pubblicò una traduzione in prosa del poema, mirando, in semplicità e lucidezza, a rendere in essa lo spirito e il sentimento dantesco. La traduzione era preceduta da una breve vita del poeta e ogni singolo canto era provvisto di sommario e di note esplicative. Nel 1897 veniva poi pubblicato anonimo a Dublino un libro d'arte, un'antologia di brani della Commedia illustrati dal Botticelli e tradotti in versi sciolti col testo italiano a fronte. Era opera di G. Molloy, professore di teologia presso il St. Patrick's College di Maynooth, cultore anche di scienze e di elettronica, amico del Marconi. Nel 1963 è stato pubblicato a Dublino l'Inferno (Coiméide Dhiaga Dante: Ifreann) nella versione celtica in versi sciolti fatta da P. Browne.
Bibl. - A. D'Ancona, I precursori di D., Firenze 1878 (rist. in Scritti danteschi, ibid. 1912, 1-100); F. Torraca, I precursori della Commedia, in Lect. Fiorentina, le opere minori, ibid. 1906, 311-340; A. Curtayne, Four Irish Dantists, nel volume miscellaneo An Irish Tribute to D., Dublino 1965; J. Murray, D. and Mediaeval Irish Visions, ibidem.