Uomo politico (Casalbuttano, Cremona, 1827 - Milano 1891). Liberale moderato, cattolico, incline più agli studî che alla politica militante, si rese noto con alcuni saggi sulle condizioni economiche della Lombardia (La proprietà fondiaria e le popolazioni agricole in Lombardia, 1856; Sulle condizioni economiche della provincia di Sondrio, 1858). Fornì a Cavour un rapporto sul Lombardo-Veneto, che fu una grave requisitoria contro il governo austriaco. Deputato (1860-70), fu (1860) ministro dei Lavori pubblici con Cavour, e di nuovo con Lamarmora (1864-67), segnalandosi per i lavori promossi e attuati, e per aver propugnato il traforo del San Gottardo. Sempre nel 1867, in una lettera ai suoi elettori, auspicò un largo decentramento amministrativo. Nominato senatore (1870), non approvò l'occupazione di Roma; nonostante il dissenso col governo e l'accentuarsi del suo conservatorismo, fu ordinatore e relatore della grande inchiesta agraria che da lui prende il nome, per la quale scrisse il proemio, la relazione sulla Lombardia e la Relazione finale, che pubblicò nel 1884. Fu nominato conte nel 1880.