Uomo politico austriaco (Dunajovice, Moravia, 1870 - Vienna 1950); fu dal 1907 deputato socialdemocratico al Reichsrat e, dopo la dissoluzione dell'Impero Asburgico, all'Assemblea nazionale repubblicana (Nationalrat). Cancelliere federale dal nov. 1918 e, dal marzo 1919, anche ministro degli Esteri, fu a capo della delegazione austriaca alla conferenza di Saint-Germain, ove sostenne il diritto dell'Austria all'autodeterminazione, cioè all'unione con la Germania. Lasciato il governo nel giugno 1920, guidò l'ala destra del partito socialdemocratico e fu presidente del Nationalrat (1930-33). Arrestato a seguito dell'azione di Dollfuss contro i socialisti nel febbr. 1934 e scarcerato dopo l'assassinio di quest'ultimo, restò in disparte dall'attività politica, prendendo comunque posizione, nel 1938, in favore dell'Anschluss. Dopo l'occupazione sovietica collaborò attivamente alla formazione di un governo provvisorio, di cui nell'apr. 1945 assunse la guida. Nel dic. 1945, fu eletto alla presidenza della Repubblica. Brillante scrittore di saggi politici, storici e sociali, che pubblicò talora sotto gli pseudonimi di Rudolf Springer e di Synopticus, R. fu tra i più eminenti teorici del marxismo austriaco. Fra le opere: Die soziale Funktion der Rechtsinstitute (1904); Marxismus, Krieg und Internationale (1917).