Filosofo polacco (Vienna 1866 - Leopoli 1938), prof. nell'univ. di Leopoli, fondatore dell'Associazione filosofica polacca (1904), direttore (dal 1911) della rivista Ruch filosoficzny. Discepolo di F. Brentano a Vienna, ne accolse il metodo, insistendo sull'importanza primaria, nell'indagine filosofica, della psicologia descrittiva. Importanti i suoi contributi di tipo gnoseologico ed epistemologico (classificazione delle scienze, metodologia della psicologia, ecc.), sempre d'ispirazione brentaniana. Iniziatore della corrente filosofica detta scuola di Leopoli, contribuì alla polemica contro l'irrazionalismo metafisico dei romantici polacchi e si affiancò al movimento del Circolo di Vienna. Il suo netto rifiuto di ogni forma di psicologismo e relativismo ebbe notevole peso sugli indirizzi successivi della filosofia polacca, così come la sua teoria generale degli oggetti di pensiero, cui si richiamano, per varî aspetti, le teorizzazioni ontologiche dei suoi discepoli T. Kotarbiński e S. Leśniewski. Furono tra l'altro suoi allievi anche J. Łukasiewicz e K. Ajdukiewicz. Fra i suoi scritti: Idee und Perzeption (1892); Zur Lehre vom Inhalt und Gegenstand der Vorstellungen (1894); Psychologja wobec filozofii i fiziologji ("La psicologia di fronte alla filosofia e alla fisiologia", 1897); O metodzie psychologji ("I metodi della psicologia", 1910); O czynnościach i wjtworach ("Funzioni e cose", 1911).