Uomo politico sudcoreano (Mokpo 1925 - Seul 2009). Leader dell'opposizione anticomunista, si è battuto per la democratizzazione del paese. Fondatore (1995) del Congresso nazionale per la nuova politica (dal 2000 Partito democratico del millennio), come presidente (1997-2003) del suo paese ha promosso la distensione con la Corea del Nord. Ha ottenuto il premio Nobel per la pace nel 2000.
Figlio di agricoltori, durante la guerra di Corea fu fatto prigioniero dalle milizie comuniste ma riuscì a fuggire dopo lo sbarco degli Statunitensi (1950). Tornato in patria divenne uno dei leaders dell'opposizione, si batté per la democratizzazione del paese e fu eletto all'Assemblea nazionale (1961), sciolta però dopo pochi giorni. Nel 1970 assunse la guida del Partito democratico candidandosi (1972) per le elezioni presidenziali e ricevendo oltre il 46% delle preferenze. Per impedirgli un'efficace azione politica, le autorità governative lo arrestarono ripetutamente e K. fu costretto all'esilio (nel 1980 fu anche condannato a morte, pena mutata poi in ergastolo). Ciò nonostante, proseguì la sua battaglia politica presentandosi nuovamente come candidato delle forze di opposizione nelle elezioni presidenziali del 1987 e del 1992. Nel 1995 fondò un nuovo partito, il Congresso nazionale per la nuova politica (divenuto nel 2000 Partito democratico del millennio), e nel 1997 vinse le elezioni presidenziali. Promosse quindi un processo di distensione sia sul piano interno sia su quello internazionale, in particolare nei confronti della Corea del Nord. Il suo impegno venne coronato nel giugno 2000 dallo storico incontro a Pyongyang con Kim Il Jong (v.), prima tappa del processo di riconciliazione tra i due Stati. Nell'ottobre 2000 ottenne, come riconoscimento per l'azione svolta, il premio Nobel per la pace. Terminò il suo mandato nel 2003, dopo aver avviato importanti riforme economiche per portare la Corea del Sud fuori dalla crisi economica asiatica.