Opera lirica in quattro atti di G. Verdi, su libretto di F.M. Piave (1810-1876), tratto da La dame aux camélias di A. Dumas fils (1824-1895). Fu rappresentata per la prima volta al teatro La Fenice di Venezia nel 1853.
Violetta Valéry è una giovane donna che a Parigi conduce una vita facile nel lusso e nelle feste consapevole del fatto che, essendo gravemente ammalata, la sua vita sarà breve. A una delle feste conosce Alfredo Germont, che, da tempo innamorato di lei, si dichiara. Violetta è colpita dal suo ardore e quando lui le chiede di rivederla, gli dona una camelia, che lui dovrà riportarle quando sarà appassita. Dopo il successivo incontro, Violetta e Alfredo vivono il loro idillio d'amore vero, in campagna. Annina, la fedele domestica di Violetta, rivela ad Alfredo che Violetta, per mantenerli, ha venduto i suoi averi. Violetta riceve la visita del padre di Alfredo, Giorgio Germont, che le chiede di lasciare il proprio figlio, perché i suoi trascorsi gettano discredito sulla famiglia. Violetta, disperata, per amore di Alfredo parte lasciandogli una lettera di addio in cui gli spiega che sta tornando da un precedente amante, il barone Douphol. Durante una festa Alfredo, sconvolto dopo il rifiuto di Violetta di tornare con lui, le getta addosso il denaro con cui voleva ripagarla per aver dilapidato i suoi beni. Violetta sviene e il barone Douphol sfida a duello Alfredo. Dopo alcuni giorni, sul letto di morte Violetta riceve una lettera da Giorgio Germont, nella quale l'uomo le dice di essersi pentito di aver causato con il suo gesto tanto dolore e di aver rivelato ad Alfredo tutta la verità e che questi sta andando a ricongiungersi con lei. Quando Alfredo finalmente arriva i due si promettono amore e felicità, ma Violetta muore tra le braccia di Alfredo.