Nome comune delle Conifere appartenenti al genere Larix, della famiglia Pinacee. Sono alberi con foglie caduche, aghiformi, sottili, isolate sui macroblasti, a ciuffi di 20-40 sui brachiblasti; i coni, che maturano in un anno, sono piccoli, ovoidei od oblunghi, con squame sottili. Il genere comprende 10 specie dell’emisfero boreale. In Europa cresce Larix decidua (v. fig.), diffuso nelle Alpi e nell’Europa centrale e orientale. Può raggiungere i 40 m di altezza e un’età di 600 anni. È di facile acclimatazione; nelle Alpi si trova di norma tra i 1000 e i 2000 m, ma prospera anche in basso.
È coltivato a scopo forestale nell’Appennino, nell’Europa settentrionale e nell’America boreale. La resina, trementina di Venezia (così detta, perché una volta il commercio di questo prodotto, che si ricavava nel Trentino, era accentrato a Venezia), dà una essenza medicinale. In estate trasuda dalle foglie una sorta di manna, manna di Briançon, con la quale le api formano un ottimo miele. Per ornamento si coltiva anche Larix leptolepis del Giappone.
Il legno di l., dal bel colore rossiccio, è resinoso, duro, compatto, dotato di notevole resistenza meccanica e agli agenti atmosferici, all’umidità, al tarlo. È, perciò, molto adatto alla costruzione di serramenti, palificazioni ecc., ed è molto durevole se lasciato immerso nell’acqua. Ha numerose applicazioni; la sua resistenza agli sforzi di compressione, trazione e flessione è elevata, pari a quella dei legni più forti quali quercia, rovere, betulla ecc. È più duro dell’abete, ma meno duro del faggio e del ciliegio.