Poeta ungherese (Felsőiszkár 1925 - Budapest 1978); premio Kossuth 1966. I suoi primi versi, pubblicati sulla rivista Valóság ("Realtà"), cantano amori giovanili e mete del socialismo. Pur senza rinnegare queste ultime, la lirica di N., influenzata da A. József e dalla poesia popolare, si fa poi gravemente consapevole del dolore umano: Tűnj el fájás ("Sparisci, dolore", 1949), A tüzér és a rozs ("L'artigliere e la segale", 1951), A nap jegyese ("Lo sposo del giorno", 1954), A vasárnap gyönyöre ("La voluttà domenicale", 1956), Deres majális ("Maggiolata con la brina", 1957, che raccoglie la produzione precedente), Himnusz minden időben ("Inno in ogni tempo", 1965), Arccal a tengernek ("Faccia al mare", 1966). Ha tradotto nella sua lingua García Lorca e poeti bulgari e iugoslavi.