(nederl. Leiden) Città dei Paesi Bassi (116.787 ab. nel 2009), nella prov. dell’Olanda Meridionale, 16 km a NE dell’Aia e a 9 km dal mare. Sorge sul Vecchio Reno, che qui, canalizzato, si divide in due rami, tra i quali è il più antico nucleo urbano; altre 2 cinture concentriche di canali indicano l’estensione della città nel 14° e 17° secolo. Centro della manifattura tessile olandese (13° sec.); è sede di industrie metalmeccaniche, chimiche, tessili, alimentari, cartarie e di grandi stabilimenti tipografici, famosi dall’epoca umanistica. Vi risiede il più grande Waterschap (Ufficio delle acque) dei Paesi Bassi. Dalla città irraggiano numerose linee ferroviarie.
Con il nome di Leithon è ricordata, nel 9° sec., quale possesso feudale della chiesa di S. Martino a Utrecht; più tardi divenne castello fortificato dei conti di Olanda. Nel 1266 ottenne la prima carta di diritti e nel 15° sec. diventò un grande centro industriale. Dopo la crisi produttiva del 1525-80 attraversò un periodo di splendore, ma l’invasione francese (1672) e la concorrenza degli emigranti ugonotti ne determinarono la paralisi industriale. Nel 1574 resistette agli Spagnoli, finché Guglielmo il Taciturno sbloccò la città. Alla fine del 18° sec. fu la roccaforte del movimento antiorangista e, in seguito al fallimento di questo, decadde a centro di scarsa importanza. Nel 1575 vi fu fondata la più antica università olandese. Fra i monumenti più importanti la chiesa di S. Pietro (14°-16° sec.), la Hoogandschekerk (15°-16° sec.), l’antica fortezza (fondata nel 13° sec.).
A L. fu costruito il primo condensatore elettrico, chiamato bottiglia di L. (➔ bottiglia).