Scrittore lettone (Vidriži, Livonia, 1890 - Riga 1926), esponente del movimento rivoluzionario d'inizio secolo. A Mosca (1914) si affermò come uno dei maggiori letterati della Rivoluzione d'ottobre. Tornato in Lettonia, cadde in disgrazia in seguito ai rivolgimenti politici avvenuti nel paese e molte delle sue opere vennero sequestrate. Autore di raccolte poetiche (Sparni "Ali", 1921; Karogi "Bandiere", 1922; Leons Paegle dzejo intīmi "Versi intimi di L. P.", 1923), drammi (Gadsimtu sejas "I volti dei secoli") e del romanzo incompiuto Nāves cilpa "Il cappio della morte" (1924).