Verseggiatore (Cormons 1582 - Roma 1655 circa); le sue stranezze metriche e formali gli hanno riservato un posto non trascurabile nella poetica del bizzarro quale creatore del "leporeambo", un verso grottesco e paradossale regolato da estrose leggi metriche. Tra i suoi scritti si ricordano: Leporeambi alfabetici, lirici, satirici, faceti, ecc. (1639); Leporeambi nominali alle Dame et Accademie italiane (1641), irti di replicate rime interne, di sdruccioli, di bizzarri neologismi, e, infine, Prosa rimata curiosa ritrovata da L. Leporeo, ecc. (1652).