(sloveno Ljubljana) Città capitale della Slovenia (286.491 ab. nel 2018). Sorge sul fiume Ljubljanica, in una vasta pianura attraversata dalla Sava, al limite tra sistema alpino e sistema dinarico, presso una stretta fra due rilievi collinari, in zona un tempo paludosa. Per la sua posizione domina le vie naturali che, lungo la Sava, vengono dalla pianura pannonica verso le Alpi, quelle che attraverso il Valico di Longatico scendono alla pianura veneta e quelle per la Carniola orientale. Il notevole sviluppo di L. dopo il 1880 è dovuto in gran parte alla creazione della rete ferroviaria.
Le vicende politiche degli anni a cavallo tra il 1980 e il 1990, conferendo a L. il ruolo di capitale di uno Stato sovrano, ne hanno notevolmente potenziato le funzioni terziarie, cambiandone lentamente i lineamenti urbanistici. A tale processo hanno contribuito l’intensificazione dei rapporti della Slovenia con la Germania e altri paesi dell’Europa centrale e l’integrazione nell’Unione Europea (2004). Vivace centro commerciale, L. ospita industrie metalmeccaniche, elettrotecniche, chimiche, tessili, delle calzature e della carta. È sede di università, fondata nel 1596.
Con il nome di cultura di L. (ted. Laibachermoorkultur) si designava un aspetto culturale dell’età del Bronzo rappresentato da resti rinvenuti nei dintorni di L.; le ricerche hanno successivamente dimostrato l’erroneità di tale tesi, poiché nelle palafitte di Ljubljansko Barje gli insediamenti sono riferibili almeno dal Neolitico all’Eneolitico (ceramica incisa) fino all’età del Bronzo. Nell’area della città è stata scoperta anche una necropoli a cremazione, della cultura dei campi di urne (11°-9° sec. a.C.), in uso ancora in epoca hallstattiana.