Filosofo italiano (Roma 1924 - Venturina, Livorno, 2001); ha insegnato filosofia della storia all'univ. di Salerno e dal 1972 filosofia teoretica all'univ. di Roma. È autore di numerosi lavori sul marxismo teorico (Il marxismo e Hegel, 1969; Ideologia e società, 1969). Rifacendosi alle indicazioni metodiche di G. Della Volpe, ha svolto un'interpretazione di Marx che vede nella sua opera essenzialmente una sociologia della società borghese moderna che avrebbe ben poco in comune con la dialettica di Hegel. In seguito, correggendo il primo punto di vista (Marxismo e dialettica, in appendice all'Intervista politico-filosofica, 1974), ha individuato invece un elemento di continuità fra Hegel e Marx nel concetto di "contraddizione dialettica", concetto estraneo alle scienze empiriche, le quali si occupano invece di "opposizioni reali" od opposizioni "senza contraddizione" (secondo la terminologia di Kant): di qui la tesi che il nucleo metodico centrale dell'opera di Marx è estraneo al pensiero scientifico. Altre opere: Tra marxismo e no (1979); Tramonto della ideologia (1981); La logica di Benedetto Croce (1993); Fine della filosofia e altri saggi (1996).