Nel Regno di Sicilia, organo centrale della pubblica amministrazione durante il regno dei Normanni: era costituito da 5 grandi ufficiali e da vari consiglieri e funzionari regi, cui furono aggiunti poi anche dei tecnici. Guglielmo II divise l’istituto in una M. rationum, supremo organo finanziario alle dipendenze del camerario e una M. con funzioni di Alta Corte di giustizia. Gli Svevi portarono a 7 il numero degli alti ufficiali. Con gli Angioini si ebbero 3 supremi organi: la M. come complesso dei 7 grandi ufficiali; la M. dei maestri razionali, trasformata poi nella Camera della sommaria; la M. del maestro giustiziere, affiancata (1304) da una curia del gran siniscalco, poi chiamata curia regale, poi curia ducale e quindi curia della vicaria. La M. giudiziaria fu abolita dal 1336 al 1345; con la nuova organizzazione di Alfonso di Aragona, nel 1442, i due tribunali superstiti della M. si fusero con la vicaria, formando così la Gran corte della vicaria che durò fino al 1808.