Incisore (S. Andrea in Argène, Bologna, 1480 - Bologna prima del 1534). Formatosi nell'ambiente umanistico bolognese, nella bottega del Francia passò dal niello all'incisione su rame. I suoi orizzonti si ampliarono e la sua tecnica si perfezionò a Venezia (1506), dove tra l'altro tradusse a bulino le xilografie della Vita della Vergine di A. Dürer, e a Firenze (1508), dove studiò il cartone michelangiolesco della Battaglia di Cascina (Soldato che si arrampica, Gli arrampicatori). A Roma, dal 1510 circa, J. Ripanda lo introdusse nell'ambiente antiquario (Trionfo) e la sua bottega fu frequentata da artisti italiani e stranieri. In contatto con Raffaello, ne tradusse a bulino alcuni disegni (Lucrezia, Strage degli Innocenti, Peste di Frigia detta il Morbetto, Giudizio di Paride, "Quos ego", ecc.), raggiungendo col tratto nuove possibilità di tono e chiaroscuro. Le sue composizioni autonome armonizzano elementi tratti da varî artisti (G. Achillini, Marte, Venere e Amore) e presentano spesso elementi fantastici e arcani, come l'Incendio sul lago, noto come Sogno di Raffaello, e "Lo Stregozzo", che porta la sigla di uno dei suoi allievi, Agostino Veneziano. Incise anche da Giulio Romano (fu coinvolto in uno scandalo di stampe licenziose tratte da suoi disegni) e da B. Bandinelli (Martirio di s. Lorenzo).