Regista cinematografico francese (Parigi 1909 - Clamart, Hauts-de-Seine 1996). Alla collaborazione con J. Prévert si deve in gran parte quella tendenza che si definì del "realismo poetico", dove l'attenzione al dato realistico e al milieu sociale (visto con l'occhio di un populismo allora diffuso) si mescola alla creazione di atmosfere caratterizzate da venature romantiche e da intenti simbolici. Già in Drôle de drame (Il caso del dr. Molyneaux, 1937) l'abilità descrittiva e la solidità di costruzione si manifestano, col rischio però della maniera; Quai des brumes (Il porto delle nebbie, 1938) e Le jour se lève (Alba tragica, 1939) sono stati considerati dei classici per talune componenti formali e tematiche: la costruzione drammatica trova la sua cifra nell'unione tra quadro sociale (il proletariato ai margini) e spinte allegoriche (il Male e il Destino, le storie complementari, lo scacco come esito), cui si aggiungevano forti suggestioni stilistiche (il "clima" fotografico, le accentuazioni scenografiche, i contrasti). Gli elementi di originalità si ritrovano in Les enfants du Paradis (1945, distribuito in Italia in edizione ridotta col titolo Amanti perduti), in cui la capacità di ricostruzione storica (la Parigi di Luigi Filippo) si univa alla spinta fantastica e simbolica dando luogo a un'opera complessa. I film successivi (ricordiamo Les portes de la nuit, Mentre Parigi dorme, 1946; Thérèse Raquin, 1953; L'air de Paris, 1954; il successo di Les tricheurs, Peccatori in blue-jeans, 1958; Trois chambres à Manhattan, 1965; ; Les jeunes loups, 1968; Les assassins de l'ordre, Inchiesta su un delitto di polizia, 1971; La merveilleuse visite, 1974; La Bible, 1977) rivelano soprattutto l'abilità tecnica del regista.