Triunviro romano (m. 13 o 12 a. C.), figlio del console del 78 a. C. Pretore nel 49, provocò la nomina a dittatore di Cesare, desiderando vendicare la morte del padre vittima dell'aristocrazia. Nel 48 fu proconsole della Spagna, ebbe l'acclamazione a imperator e il trionfo. Fu console nel 46 insieme a Cesare e suo magister equitum dal luglio del 45. Dopo la morte di Cesare appoggiò Antonio ed ebbe in compenso l'elezione a pontefice massimo. Patrocinò la riconciliazione fra Sesto Pompeo e Antonio e (43) suscitò le ire di Cicerone per aver tentato di conciliare Antonio e il senato. Poiché continuava a parteggiare per Antonio, fu dichiarato nemico pubblico. Concluse con lui e Ottaviano il II triunvirato ed ebbe il governo della Spagna e della Gallia Narbonese. Console nel 42, dette alcune legioni ai colleghi per la guerra contro Bruto e Cassio. Fu però messo in disparte, e, dopo aver partecipato con Ottaviano alla lotta contro Sesto Pompeo, reclamò per sé l'Africa e la Sicilia; ma, abbandonato dai soldati e sopraffatto da Ottaviano, fu escluso dal triunvirato (36); conservò solo la carica di pontefice massimo e si ritirò a vita privata. n Aveva sposato Giunia, sorella di Bruto, da cui ebbe un figlio, Marco, che tentò di assassinare Ottaviano (30 a. C.): scoperto da Mecenate, fu ucciso.