In botanica, l’andamento curvo, flessuoso o irregolare e contorto delle fibre del legno che, in seguito ad anomalie nell’accrescimento, deviano dal loro normale decorso più o meno rettilineo e parallelo all’asse della pianta. La m. è dovuta a cause diverse: presenza di sferoblasti nella corteccia, biforcazione dei rami, sovrabbondante produzione di gemme avventizie, reazioni a invasione di parassiti, ferite e conseguente cicatrizzazione, scortecciature, capitozzature, potature ripetute, gelate ecc. Porta con sé una deviazione o addirittura interruzione della corrente di linfa e quindi una sfavorevole alterazione anche nelle proprietà tecniche del legname (soprattutto nell’omogeneità), che tuttavia acquista in eleganza assumendo disegni caratteristici per forma, varietà di venature, contrasti e riflessi di tinte. Il fenomeno è soprattutto frequente nelle radici e nel colletto delle piante arboree.
I legni marezzati (di acero, quercia, noce, olivo ecc.) sono ricercati per lavori di lusso.