Liquido chiaro che imbeve i tessuti organici e che circola nelle lacune e nei vasi linfatici dei Vertebrati. La l. dei Vertebrati si divide in l. interstiziale e l. circolante o l. propriamente detta.
La l. interstiziale è costituita quasi esclusivamente da plasma, la l. circolante è costituita, come il sangue, da una parte liquida, il plasma, e da elementi cellulari. Questi ultimi sono rappresentati, in condizioni normali, da linfociti e da leucociti grandi mononucleati, in numero di circa 8000 per mm3, che aumenta durante il periodo digestivo. La l. contenuta nei vasi linfatici intestinali, durante la digestione, prende il nome di chilo: essa si distingue per il suo aspetto lattescente, per la maggior ricchezza di elementi figurati e per il suo contenuto di grassi emulsionati in finissimi globuli.
Linfagoga è qualsiasi sostanza che provoca o aumenta la formazione o il deflusso della linfa.
La l. ascendente (o l. grezza) è la soluzione acquosa di sali che dalla radice sale fino alle foglie e agli apici dei rami percorrendo i vasi legnosi; la l. discendente (o l. elaborata) è la soluzione densa di sostanze organiche elaborate dalla pianta e che dalle foglie, in prevalenza, si distribuisce alle altre parti della pianta e circola nei tubi cribrosi e nei vasi laticiferi. La l. ascendente è una soluzione acquosa diluitissima (1-3‰) di sali minerali (nitrati, fosfati ecc.) che le radici, attraverso la zona assorbente ricca di peli radicali, traggono dal terreno. Tale soluzione, assorbita al livello radicale, è inviata da cellula a cellula fino agli elementi vascolari legnosi (xilema) che percorrono longitudinalmente tutta la pianta, escluse le regioni apicali, fino alle foglie, dove le ultime terminazioni vascolari, nelle nervature più sottili, terminano nel parenchima spugnoso. Alla raccolta dell’acqua e dei sali del terreno possono collaborare ife di funghi, che vivono in simbiosi con le regioni apicali delle radici e che, con esse, costituiscono le micorrize. I sali minerali disciolti nell’acqua, man mano che salgono nella pianta, irrorano anche radialmente i tessuti. Al livello delle foglie, gran parte dell’acqua assorbita dalle radici nel terreno viene scaricata nell’atmosfera allo stato gassoso, nel processo di traspirazione; questo processo è collegato alla risalita della l. grezza, poiché la perdita d’acqua dalle foglie crea negli elementi dello xilema una depressione che aspira la l. grezza verso l’alto contro la forza di gravità. La l. discendente è la sospensione, più o meno densa, di sostanze organiche elaborate dalle piante, che, partendo in prevalenza dalle foglie, ripercorre longitudinalmente la pianta, questa volta in senso discendente, attraverso i tubi cribrosi (floema), e, nelle piante che ne sono provviste, nei vasi e nei tubi laticiferi.
Nella pianta, perciò, vi sono due regioni e due correnti di trasporto. Le due regioni sono concentriche e coassiali. La collocazione delle due regioni è ben individuata nelle piante legnose, in cui lo xilema è la massa del legno con le sue cerchie di accrescimento annuale, mentre il floema si trova nella porzione più esterna della corteccia. Un esempio di l. ascendente è dato dal cosiddetto ‘pianto’ della vite; esempi di l. discendente sono il latice che sgorga incidendo la corteccia di certi alberi (pianta del caucciù, Hevea brasiliensis) o la parete di certi frutti (capsule del papavero) o recidendo frutti dalle piante (fico). Il problema del trasporto dell’acqua e dei sali a grandi altezze, come avviene nelle piante arboree, è ora spiegato con la teoria della coesione-tensione per il trasporto dell’acqua.