(od. Tell Harīrī) Antica città della Mesopotamia, sulla riva destra dell’Eufrate, oggi in Siria al confine con l’Iraq. Fu uno dei poli della civiltà mesopotamica tra il 3° millennio e il 18° sec. a.C. La città della fase I (2900-2650 a.C.) aveva pianta circolare ed era circondata da una diga e da un terrapieno intervallato da torri. Alcuni canali permettevano il collegamento con il fiume, l’approvvigionamento idrico e l’irrigazione. Nella fase II (2550-2220 a.C.) M. si arricchì di templi e di un palazzo regale (il più maestoso tra quelli noti di questo periodo). Alla fase III (dal 2220 a.C.) risale il palazzo che ha restituito pitture murali, statue e migliaia di tavolette d’argilla incise con caratteri cuneiformi e in lingua accadica, che costituiscono l’archivio del re Zimri-Lim, contemporaneo di Hammurabi.
La ricchezza delle scoperte archeologiche rende M. un sito di riferimento imprescindibile per la comprensione di fenomeni quali la nascita della città, lo sviluppo del potere regale, il funzionamento del palazzo regio, la vita religiosa, l’attività economica, la società, l’urbanistica e l’evoluzione della produzione artistica.