Filologo (Fiorenzuola d'Arda 1886 - Firenze 1956); prof. di filologia romanza dapprima all'univ. di Catania (1922), poi (dal 1925) a Firenze come successore di P. Rajna; socio corrispondente dei Lincei (1929). Notevoli i suoi contributi di critica testuale (tra i quali: ediz. critica della Divina Commedia, 1923, i cui fondamenti filologici sono esposti nell'ampio saggio Studi sul testo della Divina Commedia, 1924, de I Fioretti di San Francesco, 1926 e di Tutte le opere storiche e letterarie di N. Machiavelli, 1929; il saggio Per il testo critico del Convivio e della Divina Commedia, 1944) e gli articoli dedicati alle poetiche medievali (Dai trovatori al Petrarca, 1936; Poesia e storia, 1938), in cui mira a mettere in rilievo le correnti di pensiero dalle quali emerge, come sintesi, l'opera d'arte. Importanti anche l'Indice analitico dei nomi e delle cose di cui corredò l'edizione critica de Le Opere di Dante curata nel 1921 dalla Società dantesca italiana, e l'opera Cervantes. Il Chisciotte (2 voll., 1938). Dopo la morte del Barbi (1949) diresse gli Studi danteschi.