MARMOUTIER
(ted. Maursmünster; Maurimonasterium nei docc. medievali)
Centro della Francia, situato non lontano da Saverne (dip. Bas-Rhin) in Alsazia, sede dell'antica abbaziale benedettina dedicata ai ss. Pietro e Paolo e a s. Martino, od. chiesa di Saint-Etienne.L'abbazia di M. venne fondata intorno al 590 da s. Leobardo (m. nel 593 ca.), un discepolo di s. Colombano (540 ca.615); fu riedificata dopo il 724 per volontà dell'abate Mauro, che vi introdusse la regola benedettina e le diede il nome, e intorno all'827 venne nuovamente ricostruita in seguito a un incendio. Questa sequenza di date sembra bene accordarsi con i resti di edifici che si sono succeduti, individuati nel corso degli scavi del 1974-1976 e oggi visibili nella cripta archeologica ricavata sotto il transetto e il coro.Intorno al 971 venne consacrata una nuova chiesa, il cui corpo longitudinale aveva già le dimensioni dell'attuale. Fu senza dubbio a quest'ultimo edificio che venne raccordato il blocco occidentale romanico, in una data che si suole collocare poco prima o poco dopo la metà del sec. 12°, anche se la seconda ipotesi appare la più verosimile. Questa costruzione, che reinterpreta un partito architettonico carolingio e ottoniano, si compone di due elementi trasversali: nella parte anteriore si apre un portico sormontato da una sala barlonga, affiancata da due scale affrontate che terminano in torrette ottagonali; la parte posteriore comprende un nartece su tre campate e, al piano superiore, tre ambienti, di cui quello mediano, un tempo aperto verso la navata, è sormontato da una torre quadrangolare. Tali ambienti, e soprattutto quello centrale, ospitavano senza dubbio altari; mentre la sala sopra al portico custodiva forse il tesoro.Questo partito complesso e originale sembra inteso a combinare due soluzioni, quella del portico fiancheggiato da due torri e quella del transetto a tribuna sormontato da una torre centrale. La facciata, capolavoro del Romanico alsaziano, realizzata in arenaria rosa e gialla, è articolata da archetti e lesene verticali e orizzontali inseriti in un disegno di mirabili proporzioni. Questa rigida scansione geometrica è animata da una parsimoniosa decorazione plastica, comprendente due personaggi accovacciati alla sommità dei timpani delle torrette, alcuni mascheroni e doccioni e, infine, tre rilievi con leoni e un quarto che rappresenta una divinità infernale a tre teste.Nel sec. 13° venne avviata la ricostruzione della chiesa. I lavori cominciarono intorno al 1225 con il coro e il transetto, quest'ultimo completato poi nel sec. 14°, mentre nella seconda metà del sec. 13° fu eretto il corpo longitudinale, il cui alzato a due livelli si ispira, semplificandole, alle soluzioni adottate nella cattedrale di Notre-Dame a Strasburgo e costituisce praticamente il solo esempio di influenza esercitata in Alsazia da quel grande cantiere. Il coro con capocroce a terminazione rettilinea del sec. 13° venne sostituito nel 1761-1769 da un nuovo coro, più ampio, in stile neogotico.
Bibl.: F. Wolff, Die Abteikirche von Maursmünster, Berlin 1898; J. Banchereau, Marmoutier, CAF 83, 1920, pp. 238-250; R. Kautzsch, Der romanische Kirchenbau im Elsass, Freiburg im Brsg. 1944, pp. 203-209; R. Recht, Observations sur l'architecture du XIIIe siècle en Alsace, Cahiers alsaciens d'archéologie, d'art et d'histoire 13, 1969, pp. 107-120; R. Will, T. Rieger, Eglises et sanctuaires d'Alsace, Strasbourg 1969, pp. 93-99; E. Adam, Baukunst der Stauferzeit, Stuttgart 1977, pp. 142-144; F. Petry, E. Kern, Découvertes archéologiques dans l'ancienne abbatiale de Marmoutier (Bas-Rhin), Cahiers alsaciens d'archéologie d'art et d'histoire 20, 1977, pp. 39-88; R. Will, Alsace romane (La nuit des temps, 22), La Pierre-qui-Vire 19823 (1965), pp. 143-208.R. Lehni