ANZI, Martino
Nato a Bormio il 31 genn. 1812, fu ordinato sacerdote nel 1835 a Como, dove ebbe varie mansioni presso la curia vescovile e fu professore di teologia, di storia ecclesiastica, di scienze naturali, di esegesi biblica, ecc. In mezzo alle tante occupazioni seppe trovare il tempo bastevole per darsi a uno studio profondo della botanica, perlustrando attentamente le province lombarde, in prevalenza la Valtellina, e buona parte dell'Italia centrale, e applicandosi a un campo fino allora poco curato qual era quello delle piante crittogame. Nel 1860 pubblicò il suo primo lavoro (Catalogus Lichenum ... ), che rappresenta un notevole contributo alla lichenologia e nel quale illustrò 501 specie di licheni, di cui molte nuove per la scienza; come nei lavori degli anni seguenti, per ogni specie l'A. fornisce, oltre alle località precise, i caratteri delle stazioni delle piante, l'altezza sul mare, l'abbondanza e altri particolari; nelle distinzioni sistematiche si dimostrò uno dei più moderni cultori della crittogamologia, utilizzando i caratteri degli organi riproduttivi, da lui sempre esattamente rilevati e che a quel tempo erano ancora poco considerati. Nel 1862 l'A. pubblicò un'altra opera sui licheni (Manipulus Lichenum...), compilato durante il soggiorno in Toscana. Seguirono altri tre lavori di lichenologia, nei quali fra l'altro l'A. rese note varie specie nuove. In questo periodo l'A. pubblicò anche exsiccata di licheni, circa 800 specie, che furono sempre molto gradite agli specialisti. Durante le sue numerose escursioni l'A. raccoglieva e osservava anche le piante fanerogame: ne abbiamo testimonianza nell'Auctariumad floram novo-comensem..., nel quale egli enumera molte specie del territorio di Como e della Valtellina, apportando correzioni e aggiunte alle flore note di queste regioni. Anche i muschi di Como e della Valtellina furono oggetto di studio dell'A., che su questi vegetali pubblicò l'Enumeratio Muscorum...; con l'Enumeratio Hepaticarum illustrò anche questo gruppo di crittogame. Infine l'A. si diede allo studio dei funghi e delle alghe d'acqua dolce della Lombardia e della Toscana, recando un notevole contributo allo studio di queste piante.
L'A. morì a Como il 19 apr. 1883.
I risultati delle ricerche dell'A. sono così importanti che egli si deve considerare quale uno dei principali cultori di crittogamologia dell'alta Italia, dove nella stessa epoca fiorirono insigni studiosi, le cui opere gareggiano con quelle, apprezzatissime, degli autori tedeschi e inglesi. Prove dell'alta considerazione in cui era tenuto l'A. sono le varie onorificenze di cui venne insignito. Le sue preziose collezioni crittogamiche sono conservate nell'Istituto botanico a Torino.
Opere: Catalogus Lichenum quos in provincia Sondriensi et circa Novum-Comum collegit et in ordinem systematicum digessit presbiter M. A.,di pp. XVI-126,Como 1860; Manipulus Lichenum rariorum vel novorum Langobardiae et Etruriae, in Commentario d. Soc. crittogamologica ital, I(1862),pp. 130-166; Symbola Lichenum rariorum vel novorum Italiae superioris, ibid., II(1864), pp. 3-28; Neosymbola Lichenum rariorum vel novorum Italiae superioris, in Atti d. Soc. ital. di scienze naturali, IX (1866),estr. d pp. 18; Analecta Lichenum rariorumvel novorum Italiae superioris, ibid., XI(1868), pp. 156-183; Enumeratio Muscorum Langobardiae superioris, in Mem. R. Ist. lombardo di scienze e lett., XIII,Milano 1877, pp. 313-348; Auctarium ad floram Novo-Comensem editam a J. Comollio, ibid., XIV(1881), pp. 177-206; Enumeratio Hepaticarum quas in provinciis Novo-Comensi et Sondriensi collegit prof. M. A., ibid., pp. 375-393; Alcune notizie sulla flora valtellinese, in Guida della Valtellina, Sondrio 1884.
Bibl.: I. Regazzoni, Il professor M. A. - Cenni biografici, in Manuale della prov. di Como, Como 1884, parte 2, pp. 17-34; M. Cermenati, In memoria di M. A. di Bormio, in La Notarisia, VII, Venezia 1892, pp. 1450-56; P. Damanti, I contributi del clero italiano alla scienza botanica nel sec. XIX, Palermo 1902, pp. 10-13; P. A. Saccardo, La botanica in Italia, in Mem. d. R. Ist. veneto di scienze, lett. ed arti, XXV(1895), p. 16; XXVI (1901), pp.11 s.