In anatomia comparata, il pezzo scheletrico dello splancnocranio che sorregge superiormente la bocca nei Vertebrati Gnatostomi. Fa parte del primo arco viscerale (mandibolare) di cui rappresenta la porzione dorsale (palato-quadrato) cartilaginea nei Selaci e nei Condrostei, che è sostituita, nei Vertebrati con scheletro osseo, dalle ossa premascellari e mascellari (ossa da membrana). Con il nome di m. (maxillae) sono indicate anche le appendici pari del V e VI segmento cefalico degli Artropodi che sono in rapporto con la bocca (gnatopodi) e diversamente conformate: 2 paia nei Crostacei; 1 paio negli Insetti (le seconde fuse insieme a formare il labbro inferiore); un solo paio (il secondo) nei Miriapodi, essendo il primo rudimentale. Formazioni chitinose denticolate di diversa forma sono indicate come m. nella bocca degli Anellidi.
In anatomia umana, ognuna delle due parti in cui si divide il massiccio osseo della faccia, in relazione all’apertura della bocca (v. fig.). Delle due la m. superiore è detta propriamente m., quella inferiore, mandibola. La m. superiore si compone di 13 ossa di cui uno impari mediano – il vomere – e gli altri (mascellare superiore, malare o zigomatico, lacrimale, cornetto inferiore, osso proprio del naso e palatino) pari e simmetricamente disposti ai lati della linea mediana; in particolare, il mascellare superiore, di forma quadrilatera, concorre alla formazione delle principali regioni e cavità della faccia (volta del palato, fosse nasali, cavità orbitarie ecc.) e fornisce la base d’impianto ai denti superiori. L’arteria mascellare interna è uno dei due rami terminali della carotide esterna; fornisce 14 rami collaterali distinti in: ascendenti, discendenti, anteriori e posteriori. Ramo terminale è l’arteria sfeno-palatina che si distribuisce al setto nasale, ai cornetti e ai seni frontale e mascellare. L’arteria mascellare esterna è detta anche arteria facciale (➔ faccia). Il nervo mascellare superiore e il nervo mascellare inferiore costituiscono la seconda e la terza branca del trigemino.
Ognuna delle lamine di ferro che, nei fucili a pietra, stringevano la pietra focaia.
Nei frantoi, ognuna delle due robuste piastre sagomate e rigate, di materiale duro come ghisa acciaiosa o acciaio al manganese, una fissa e l’altra mobile, tra le quali viene preso il materiale da frantumare.
Nell’attrezzatura navale, trozza dei pennoni delle vele più alte (gabbia, volante ecc.); è detta anche calaverna.