Ciascuna delle due pliche cutanee carnose, mobili per la presenza di muscoli cutanei, che circondano l’apertura orale dei Mammiferi.
Fra le l. e la parte anteriore delle arcate dentarie si delimita uno spazio che si estende sui lati fra le arcate e le guance, il cosiddetto vestibolo boccale. In alcuni Roditori e nei Primati Catarrini, dal vestibolo boccale si formano, in corrispondenza delle guance, delle saccocce rivestite di peli, talora di considerevole ampiezza. Negli Gnatostomi con caratteri primitivi, le pliche cutanee che circondano la bocca sono immobili, molli e sorrette da connettivo, e collabiscono quando la bocca è chiusa.
Sono dette l. anche due parti dell’apparato boccale degli Insetti: il l. superiore (labrum) è lo sclerite che limita superiormente la bocca, e rappresenta un’estensione in avanti del clipeo; può essere articolato. Il l. inferiore (labium) risulta dalla fusione del secondo paio di mascelle unite medialmente. Un labrum si trova anche anteriormente alla bocca dei Crostacei e dei Chilopodi.
Nell’uomo le l. (superiore e inferiore) sono costituite da una regione mucosa, eversa, dovuta allo sviluppo della parte marginale del muscolo orbicolare della bocca. La parte del l. ricoperta da mucosa, ma visibile a bocca chiusa, si chiama prolabio. La regione mucosa è circondata da una regione tegumentale che all’altezza del l. superiore è alquanto incavata, presentando sulla linea mediana un solco verticale (solco sottonasale o filtro) che termina in basso in un rigonfiamento detto tubercolo. Raramente la regione tegumentale è diritta (ortochelia) oppure inclinata verso il basso e l’indietro (opistochelia). Dei muscoli che costituiscono l’impalcatura della bocca, particolarmente importante è l’orbicolare che a guisa di anello contrattile circonda la rima orale. Le l. ingrossate sono proprie delle popolazioni equatoriali, quelle sottili delle popolazioni ad habitat settentrionale.
Sono detti arterie labiali i rami collaterali dell’arteria mascellare esterna (due per ciascun lato: arteria labiale superiore e arteria labiale inferiore), che provvedono all’irrorazione sanguigna delle labbra. Per commessura labiale si intende ciascuno dei due angoli formati ai lati della rima orale dall’incontro del l. superiore con quello inferiore.
Paralisi progressiva labio-glosso-faringea (o paralisi bulbare cronica progressiva) Affezione a carattere degenerativo che colpisce i nuclei d’origine dei nervi motori bulbari; si hanno disturbi dell’articolazione della parola, della masticazione e deglutizione, con progressiva paralisi e atrofia dei muscoli delle labbra, lingua, faringe e laringe.
Per l. leporino ➔ cheilo-.
La perforazione delle l. per inserirvi dischi, cilindri o asticciole di legno, quarzo o altre materie, è diffusa specialmente fra alcune popolazioni dell’Etiopia, dell’Africa equatoriale, fra gruppi di lingua papua in Nuova Guinea e fra gruppi indigeni dell’America Meridionale. I relativi ornamenti labiali, portati per lo più dalle donne nel solo labbro superiore, o nell’inferiore, o in entrambi, raggiungono dimensioni eccezionali presso alcune società Gé, nei Botocudo del Brasile, fra i Mursi dell’Etiopia e i Sara del bacino dello Sciari. La foratura delle l. avviene all’epoca della pubertà o prima ancora, e la ferita è mantenuta aperta e ingrandita con l’inserzione in essa di cavicchi di legno, frammenti di osso o piattelli di argilla via via più grossi. Alcuni gruppi Tupi-Guaraní dell’Amazzonia portano pendenti dal labbro asticelle di legno o di stagno con incrostazioni di smalti azzurri o di malachite; i Jívaro introducono nel labbro anche piume colorate.
Una delle due parti in cui è diviso il lembo dei calici o delle corolle zigomorfe; si distingue un l. superiore, rivolto verso l’alto, e un l. inferiore, opposto al primo. I calici o corolle zigomorfe, i cui elementi si dividono in l., sono detti labiati o bilabiati.
In acustica, e precisamente in un tipo di tubi sonori, bordo affilato dell’apertura da cui penetra l’aria in pressione, che battendo su di esso entra in vibrazione.