Porzione dell’apparato digerente dei Vertebrati, situata fra la bocca e l’intestino preepatico. Nei Cefalaspidi, Eterostraci, pesci e Anfibi branchiati adempie alla funzione respiratoria: la parete della f. presenta infatti alcune fessure (fessure branchiali), separate dagli archi viscerali che ne costituiscono l’impalcatura scheletrica, in corrispondenza delle quali sono presenti pliche della mucosa riccamente vascolarizzate, le branchie. Si chiamano derivati faringei alcuni organi endocrini (tiroide, timo, paratiroidi ecc.) che si sviluppano dal tratto faringeo dell’intestino, sia dalle pareti sia dalle stesse fessure. Di origine faringea sono anche i sacchi polmonari dei Dipnoi, la vescica natatoria dei Teleostei e i polmoni dei Vertebrati Tetrapodi, nei quali si abbozzano anche le fessure branchiali che però non divengono pervie.
Tra gli Invertebrati è presente una f. nei Turbellari e nei Nematodi; nei primi è un organo muscolare di forma varia che può essere estroflesso come una proboscide, nei secondi è compresa nella parte iniziale del tubo digerente.
La f. è un condotto muscolo-membranoso situato dinanzi alla colonna cervicale, esteso dalla base del cranio alla VI vertebra cervicale (v. .). Dà passaggio al bolo alimentare e all’aria respiratoria: la comunicazione con le fosse nasali avviene, fra le coane, con il cavo orale attraverso l’istmo delle fauci. Su ciascuna parete laterale dell’ orofaringe, nello spazio delimitato dai pilastri (o archi) palatini (fossetta tonsillare) è allogata la tonsilla palatina. La f. è costituita essenzialmente da uno scheletro fibroso ( membrana o aponeurosi faringea), cha ha forma di un semicilindro cavo, a grande asse verticale con la concavità disposta anteriormente; verso l’interno è tappezzato da una mucosa, e da uno strato muscolare, costituito da muscoli costrittori (costrittore medio, superiore e inferiore) ed elevatori (muscoli faringostafilino e stilofaringeo). La volta della faringe è rivestita da un diverticolo della mucosa ( borsa faringea). Nello spessore degli strati superficiali della mucosa è presente tessuto linfoide, che con quattro agglomerati circoscritti (le due tonsille palatine, la tonsilla linguale, la tonsilla faringea) e con una serie di ammassi sparsi costituisce una formazione anulare (anello linfatico di Waldeyer), posta all’inizio delle vie aeree e digerenti. L’ arteria faringea inferiore è ramo collaterale della carotide esterna; nasce sul lato interno a livello dell’arteria linguale e raggiunge la base del cranio, decorrendo fra f. e carotide interna. Dà rami collaterali (faringei e prevertebrali); ramo terminale è la meningea posteriore. L’ arteria faringea superiore è un esile ramo della mascellare interna che irrora la parte alta della mucosa faringea. L’ ipofisi faringea è la formazione anatomica, in rapporto embriologico con l’ipofisi propriamente detta, situata sulla volta faringea, in corrispondenza dell’esterno faringeo del canale cranio-faringeo.
La patologia della f. comprende: malformazioni congenite, lesioni causate da agenti fisici (traumi, ustioni) o chimici (causticazioni), formazioni tumorali benigne e maligne (cisti, fibromi, cancri, sarcomi), disturbi funzionali (turbe della sensibilità, spasmi e paralisi del velopendulo o dei muscoli costrittori della f., per lo più per lesioni del IX o X paio di nervi cranici), lesioni parassitarie (micosi) o infettive (faringiti, adenoiditi, tonsilliti, ascessi faringei ecc.). La faringite è l’infiammazione della mucosa, prodotta da virus o batteri. Le forme acute si manifestano con disturbi irritativi locali; quelle croniche seguono per lo più a processi acuti. La mucosa faringea si presenta arrossata, con piccole salienze grigio-rosee; i sintomi sono bruciori, senso di vellichio, tosse stizzosa secca o accompagnata da scarso escreato. La faringite cronica è di solito associata a catarro della laringe, delle cavità retronasali, della tromba di Eustachio. Un’altra alterazione patologica è la faringocheratosi, con mucosa ispessita ed essudato pseudomembranoso aderente.
La chirurgia della f. comprende l’asportazione delle tonsille, la faringolaringectomia, la faringoesofagectomia e la faringotomia, per affezioni neoplastiche interessanti le tonsille, la base della lingua, la laringe ecc.
La faringoscopia permette l’ispezione faringea: per l’esame boccale è sufficiente l’ispezione diretta; per quello nasale e l’ipofaringe è necessario anche lo specchietto faringoscopico.