Dal gr. χεῖλος, primo elemento di parole composte, in cui significa «labbro».
Il cheilogenografo è un apparecchio usato in psicologia sperimentale per la registrazione grafica di reazioni dei muscoli mimici. Si applica alle labbra e al mento del soggetto e trasmette il moto a una penna, che traccia il grafico.
La cheiloschisi è una malformazione del labbro superiore (detta anche labbro leporino), che appare intaccato da una o due solcature, più o meno profonde, derivanti dalla mancata saldatura di uno, o di tutti e due gli abbozzi laterali del labbro con quello mediale. La cura è chirurgica ( cheiloplastica), consistente nella riparazione per sutura della fessura del labbro e dell’arcata alveolare corrispondente.
La cheilogenioschisi consiste in una fessura che interessa il labbro inferiore e la mandibola, sulla linea mediana. Il cheilognato consiste nell’associazione di cheiloschisi con fessure del bordo alveolare.
La cheilognatopalatoschisi, detta anche cheilognatouranoschisi, è costituita da un’ampia fessura a carico del labbro superiore, del margine alveolare del mascellare e della volta del palato, che fa comunicare direttamente tra loro le cavità del naso e della bocca; il suo trattamento è chirurgico.
La cheilosi è un’alterazione, di natura prevalentemente degenerativa, delle labbra, che per lo più presentano abnorme secchezza, piccole fissurazioni, spesso colorito purpureo, come nell’ariboflavinosi.