Scultore e medaglista (Montevarchi 1656 - Galatrona, Montevarchi, 1740). Dopo aver studiato disegno a Firenze, alla scuola della Galleria fondata dai Medici, nel 1678 fu inviato a Roma dal granduca per studiare con Ciro Ferri ed Ercole Ferrata. A Roma S. B. imparò anche l'arte del conio da P. Travani; sviluppò quindi le sue capacità tecniche a Parigi, dove fu inviato da Cosimo III de' Medici per studiare presso J. Roettiers. Tornato a Firenze, fu nominato nel 1688 "maestro dei conî e custode della Zecca", carica che tenne per quarant'anni. Fu in questa capacità che S. B. dette nuovo impulso alla coniatura di medaglie, producendo più di 50 esemplari diversi, compresi i ritratti di Luigi XIV e Cristina di Svezia. Stimato, con G. B. Foggini, il maggiore bronzista a Firenze, S. B. creò opere in questa tecnica che vanno da oggetti di carattere decorativo e a rilievo di bronzo (Le quattro stagioni, 1708-11, Monaco, Bayerisches Nationalmuseum), a statue e statuette a tutto tondo, anche riproducenti capolavori dell'antichità (Venere de' Medici, Fauno danzante, Blenheim Palace, coll. duca di Marlborough), a gruppi di bronzo di grande e grandissima proporzione (Pietà, Seattle, Museo; tomba di M. Zondadari, La Valletta, S. Giovanni; tomba di M. de Vilhena, ivi), a decorazioni su grande scala, come l'altare in S. Maria di Carignano a Genova (1699). Lo stile di S. B. rivela la sua formazione tardo manieristica fiorentina nella estrema raffinatezza ed eleganza delle medaglie e nella ricerca di perfezione tecnica dei bronzi, nei quali si avverte anche l'influsso della corrente più classicheggiante (Algardi, Ferrata) del barocco romano.