Mauretania
Antico nome della regione occidentale dell’Africa settentrionale, corrispondente all’odierno Marocco e a parte dell’Algeria. Il nome deriva da quello della tribù dei mauri, che dovette in un dato momento prevalere sulle altre. I mauri erano affini ai numidi e in genere ai libi, e dovettero avere in età molto antica scambi culturali ed etnici con i popoli iberici. Dalla fine del 5° sec. alla metà del 3° sec. a.C. essi furono in rapporti di amicizia con Cartagine, alla quale fornirono spesso aiuti di uomini in imprese belliche, e alla fine del 3° sec. con Massinissa. Nel 105 a.C. re Bocco I poté ingrandire, in compenso dell’aiuto portato ai romani nella guerra contro Giugurta, il proprio regno a spese della Numidia. Nel 49, allo scoppio della guerra civile, la M. era divisa in due regni: uno orientale sotto Bocco il Giovane, uno occidentale sotto Bogud. In odio a Giuba di Numidia, pompeiano, i due re militarono per Cesare: nel 48 Bogud passo in Spagna a sostenervi il governatore cesariano Cassio Longino e nel 45 cooperò alla vittoria di Cesare a Munda, mentre Bocco, nel 46, aveva aiutato Cesare nella campagna africana contro Giuba, ricevendone compensi territoriali. Frattanto Bogud passava dalla parte di Antonio, ma, sconfitto nel 38 dai generali di Ottaviano, fuggiva in Oriente e il suo regno veniva aggregato a quello di Bocco. Quest’ultimo mori nel 33 lasciando, non si sa bene se ai romani o a Ottaviano, il regno. In esso furono dedotte 12 colonie di veterani come primo passo verso la futura annessione, che dovette essere giudicata prematura se nel 25 a.C. Augusto ricostituì il regno di M. sotto il figlio di Giuba I, Giuba II, che aveva sposato la figlia di Antonio e Cleopatra, Selene. Questi stabilì la capitale a Iol, detta Cesarea in onore di Augusto, e governò come un fedele cliente di Roma anche sotto Tiberio, che aiutò nella repressione di Tacfarinate. Ma suo figlio Tolomeo, succedutogli nel 23 d.C., fu soppresso da Caligola per oscure ragioni (40). La rivolta che ne seguì fu domata, dopo difficili lotte, da Gaio Svetonio Paolino e Gneo Osidio Geta. Nel 42 Claudio divise la M. amministrativamente in due province: la Mauretania Caesariensis (l’orientale, dal fiume Ampsaga al fiume Mulucha; capitale Cesarea), la Mauretania Tingitana (l’occidentale, dal Mulucha all’Oceano; capitale Tingi). Ma gli abitanti dell’interno e quelli dei massicci montuosi non si lasciarono dominare facilmente, sicché sotto gli imperatori Domiziano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, si dovettero condurre operazioni di grande rilievo contro la Mauretania. Nel 258-260 le tribù interne dei bavari e dei quinquegenziani si spinsero verso la Numidia, invadendola; provvisoriamente domate, insorsero di nuovo nel 288, e soltanto nel 305 Massimiano riuscì a pacificarle. Dal 373 al 375, al tempo di Valentiniano, il regolo mauro Fimo combatté a lungo, finché non fu catturato e ucciso. Anche più vasta fu la rivolta di Gildone, domata nel 398. La M. fu poi conquistata dai vandali, e i mauri furono spesso loro alleati quando i bizantini lottarono per riconquistare il territorio. Le due province di M. istituite da Claudio furono amministrate da procuratori imperiali. Diocleziano divise la Cesariense in due parti, dando a quella orientale il nome di Sitifensis, dal capoluogo Sitifis. Verso l’anno 400 si contavano nell’intera M. all’incirca 170 città episcopali. La Tingitana era allora governata da un praeses alle dipendenze della diocesi di Spagna (alla quale del resto apparteneva sin dall’epoca di Diocleziano), e la rimanente regione era inclusa nella diocesi d’Africa. Dopo la riconquista bizantina si ebbero due province: la Mauretania prima comprendente l’antica Sitifense con le poche città della Cesariense rimaste ai bizantini, e la Mauretania secunda comprendente le isole vicine, la costa della Spagna e, dell’antica Tingitana, solo la fortezza di Septem.