MAURI
. Nome con cui i Latini designavano una parte degli indigeni dell'Africa settentrionale, e che ebbe varia estensione a seconda dei tempi. Dalle fonti classiche risulta che almeno alla metà del sec. IV a. C. esisteva un regno dei Mauri (per il quale v. mauretania) nella zona corrispondente presso a poco all'attuale Marocco settentrionale, che dal nome delle genti era chiamata Mauretania. Ma indipendentemente dai confini politici e amministrativi, il nome Mauri fu applicato ad altre popolazioni dell'Africa del nord e in epoca tarda le comprese tutte fino alla Cirenaica. Nel Medioevo gli scrittori cristiani chiamavano Mauri (Mori) tutti i musulmani e particolarmente quelli dell'Africa e della Spagna. Più tardi tale nome venne applicato agli Andalusi, cacciati dalla Spagna dai cristiani, i quali contribuirono poi a formare la popolazione delle città del Marocco, dell'Algeria e della Tunisia: si distinguono dai Berberi per la fisionomia più dolce, per la tinta più chiara della pelle e spesso per la loro corpulenza; si dedicano soprattutto al commercio e al giardinaggio. Infine, vengono chiamate Mauri le popolazioni del Sahara occidentale da cui il nome dell'attuale Mauritania (v.; per la storia dei Mori di Spagna, v. moriscos).
Bibl.: Ch. Tissot, Géographie comparée de la province romaine d'Afrique, I, Parigi 1884-88, pp. 391-392, 483-484; St. Gsell, Histoire ancienne de l'Afrique du Nord, V, Parigi 1927, pp. 88-95 e passim; Ch.-A. Julien, Histoire de l'Afrique du Nord, Parigi 1931, pp. 102-103, 134-142, e passim.