(pl. mawālī) Termine arabo che ha tra i suoi significati quello di «signore, padrone» e quello di «liberto, cliente».
I mawālī ebbero grande importanza nella storia politica e sociale dell’islam tra il 1° e il 2° sec. dell’egira, quando i convertiti non arabi acquistarono la pienezza dei loro diritti civili affiliandosi come clienti a una delle tribù arabe conquistatrici.
Nel senso di «signore», unito al suffisso pronominale di prima persona singolare (mawlāyā, o nel dialetto marocchino mūlāy «mio signore») è il titolo costantemente preposto nel Marocco al nome dei sovrani delle dinastie sceriffiane idrisita (778-985), sadiana (1542-1658) e filālī (dal 1664 a oggi). Il vocabolo semplice, trasformato in mullā nell’India, Persia e Afghanistan, in mollā nelle lingue turche, indica un cultore di studi religiosi musulmani.