MELL, Max
Poeta tedesco, nato a Marburg (Maribor) sulla Drava il 10 novembre 1882; vive a Vienna.
Lirico delicato (Das bekränzte Jahr, 1911; Gedichte, 1920,1928), narratore suggestivo e personale (in versi: Die Osterfeier, 1921; e in prosa: Barbara Nederers Viehstand, 1914; Morgenwege, 1924; Mein Bruder und ich, 1932; Das Donauweibchen, 1937) si creò particolarmente nella storia del teatro una sua posizione a parte, riprendendo le forme medievali della rappresentazione sacra (Das Wiener Krippel, 1910; Das Apostelspiel, 1923; Das Schutzengelspiel, 1923; Das Nachfolge Christi-Spiel, 1927; Das Ahnenspiel, 1935). Accuratissimo nello stile, sensibile ai valori più lievi della parola, è uno degli scrittori contemporanei di più squisita purezza. Ma attraverso l'attento lavoro di rifinitura formale la sua ispirazione - anziché perdersi in preziosità raffinate - tende dappertutto a chiarirsi in profondità. E precisamente a contatto con le forze elementari della vita, in atteggiamenti di semplicità credente e ingenua, la sua poesia, aristocratica e vicina all'anima del popolo, trova i suoi momenti di più alta forza creativa.
Bibl.: F. Koch, in Deutsches Volkstum, 1936; E. H. Reinhalter, in Die Tat, 1937; G. Necco, in Studi Germanici, II, 1938.