Uomo politico georgiano (n. Tbilisi 1967). Laureatosi in legge all'univ. di Kiev, ha perfezionato i suoi studi negli USA e in Francia. Eletto nel parlamento georgiano tra le file dell'Unione dei cittadini (1995), di cui è diventato leader nel 1998, è stato chiamato a ricoprire l'incarico di ministro della Giustizia durante la presidenza di E. Ševardnadze (2000). Dopo aver contribuito alla caduta del governo, travolto da scandali legati alla corruzione, S. ha fondato il Movimento nazionale, con cui è diventato sindaco della capitale. In seguito si è posto alla testa del movimento di protesta popolare - chiamato Rivoluzione delle rose - che ha cacciato Ševardnadze, accusato di brogli alle elezioni (2003). Nelle consultazioni immediatamente successive (genn. 2004) S., superando al ballottaggio il presidente uscente con il 96% delle preferenze, è diventato presidente della Georgia. Nelle elezioni del gennaio 2008 è stato riconfermato presidente al primo turno elettorale con il 52,8 % dei voti, mentre alle elezioni legislative tenutesi nell'ottobre 2012 la sua formazione politica è stata sconfitta dalla coalizione di opposizione denominata Sogno georgiano e guidata dal miliardario B. Ivanišvili, nuovo premier del Paese. Nell'ottobre 2013 gli è subentrato nella carica presidenziale G. Margvelašvili. Governatore dell'Oblast' di Odessa dal maggio 2015 al novembre 2016 su nomina del presidente P. Porošenko, che gli ha concesso la cittadinanza ucraina, nello stesso anno ne è stato privato ed espulso dal Paese; ricercato in Georgia per abuso di potere e violenze, nel 2021, al suo rientro nel Paese, è stato arrestato.