In medicina, tecnica che consente di misurare in vivo la quantità di minerali contenuta in vari tessuti biologici. Di recente introduzione nella pratica clinica, viene applicata soprattutto sul tessuto osseo.
La m. ossea si impiega in caso di malattie con presunta alterazione del contenuto minerale delle ossa (osteomalacia, osteoporosi, malattie iperostosiche ecc.). Viene inoltre utilizzata per valutare l’efficacia della terapia effettuata in caso di osteoporosi od osteomalacia oppure per controllare gli effetti demineralizzanti della terapia cortisonica di lunga durata.
Si dice mineraloattiva una sostanza che interferisce sul ricambio di uno o più minerali (sodio, potassio ecc.), promuovendone l’eliminazione o favorendone l’accumulo.