miniatura
Le ricche illustrazioni dei manoscritti antichi
Per miniatura s’intende la decorazione di un manoscritto in una straordinaria fusione di parole e immagini. La tecnica della miniatura nasce in epoca antica, ma è soprattutto nel Medioevo che conosce un enorme successo, legato ai processi di trascrizione e di produzione di testi nei grandi monasteri. Nel Cinquecento, però, con l’invenzione della stampa la miniatura subirà un inevitabile declino
La parola miniatura deriva dal latino miniare, che vuol dire «scrivere in rosso le lettere iniziali di una pagina»: i Romani chiamavano infatti minium il pigmento rosso-arancio usato per delineare queste iniziali. La tecnica della decorazione miniaturistica è affidata a colori ad acqua o a tempera e il supporto su cui disegnare fu inizialmente il papiro, poi la pergamena, infine la carta.
Anche nel mondo antico si usava illustrare sontuosamente alcuni testi, in particolare trattati scientifici e opere letterarie, ma è soprattutto con l’affermazione della religione cristiana e dell’arte medievale che la miniatura vive il suo trionfo. Nella cultura medievale acquista infatti grande importanza il manoscritto, ossia un testo scritto a mano; nei monasteri (abbazie) più importanti esistevano veri e propri laboratori del libro, chiamati scriptoria, dove i monaci dedicavano parte della giornata allo studio e alla copiatura dei testi sia antichi sia religiosi. È in questo modo, grazie alla pazienza dei monaci, che sono giunte fino a noi molte opere antiche. Nello scriptorium i monaci lavoravano con diverse specializzazioni: c’erano gli amanuensi, che trascrivevano il testo, i calligrafi, che si occupavano dei piccoli segni, e naturalmente i decoratori di iniziali e i pittori di miniature per illustrare l’opera.
La miniatura è annoverata tra le cosiddette arti minori e spesso considerata come una parente povera della pittura. Si tratta in realtà di un grande errore: prima di tutto perché in alcune culture, come quella islamica, persiana e ovviamente medievale, la miniatura ha avuto un ruolo importante nella storia dell’arte, arrivando a influenzare la pittura. In secondo luogo va considerato che i libri miniati costituivano un eccezionale mezzo di diffusione, comparabile con i giornali e la televisione, per divulgare la cultura di paesi lontani.
Inoltre con la perdita nel corso dei secoli di molti dipinti medievali, le miniature ci permettono di conoscere realtà artistiche altrimenti sconosciute. Infine bisogna ricordare che spesso gli stessi pittori medievali e del primo Rinascimento erano anche miniatori, come Simone Martini e Beato Angelico.
La miniatura ha avuto grande rilievo nel 9° secolo con Carlomagno: l’imperatore infatti, convinto dell’importanza della cultura sia antica sia religiosa, promosse in tutto il suo impero la costruzione di una rete capillare di monasteri, con annesso scriptorium.
La miniatura carolingia è vivace e narrativa; nel Salterio di Utrecht, uno dei manoscritti più famosi, i 150 salmi trascritti sono illustrati da miniature, quasi come un fumetto. Per esempio, nella scena in cui un uomo annega e chiede invano l’aiuto di Dio, dicendo: «Dio mio, che fai dormi?», il miniaturista disegna Dio addormentato in un letto a baldacchino. A partire dall’11° secolo si distinguono diverse culture nazionali, in Spagna, Francia e Italia, con particolari caratteri stilistici, ma accomunate da un vivace gusto narrativo segnato dalla presenza di figure fantastiche, mostri, animali e ricche decorazioni, sempre con significato simbolico e religioso
Dall’età gotica (gotica, arte) fino al Quattrocento la miniatura acquista lentamente un carattere più laico: dame, cavalieri e feste diventano tra i protagonisti delle illustrazioni, rispecchiando il fatto che non sono più solo i monasteri a produrre i libri, ma che anche i ricchi signori li commissionano agli artisti.
Nel corso del Cinquecento l’invenzione della stampa segna ovviamente il tramonto del libro manoscritto e della decorazione miniata. Si afferma però soprattutto nell’Europa settentrionale l’uso del ritratto miniato, ricco di dettagli e minuzioso, impiegato al pari della moderna fotografia per inviare a distanza l’immagine delle persone.