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Martini, Simone

di Manuela Gianandrea - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Martini, Simone

Manuela Gianandrea

Il raffinato pittore della Siena medievale

Considerato l’artista simbolo della città di Siena nel Medioevo, Simone Martini ha lavorato per i più grandi protagonisti del suo tempo, da Roberto d’Angiò al pontefice nella nuova sede di Avignone, e nelle principali città, quali Napoli, Assisi e Pisa. Con la sua pittura raffinata ed elegante ha affascinato i suoi contemporanei e giocato un ruolo determinante nella civiltà gotica europea

Il pittore dell’eleganza e dell’oro: la Maestà di Siena

Nel 1315 Simone Martini (nato a Siena nel 1284 circa e morto ad Avignone nel 1344) viene chiamato dal governo di Siena a realizzare la sua prima opera conosciuta: il grande affresco con la Maestà per il Palazzo pubblico della città. Solo pochi anni prima il suo maestro, Duccio di Buoninsegna, aveva realizzato per la cattedrale un’opera con il medesimo soggetto. L’impianto generale dell’affresco di Simone deriva infatti proprio dal dipinto del maestro: al centro si trova la Vergine in trono con il Bambino tra angeli e santi, mentre in basso, inginocchiati, sono i quattro santi protettori di Siena, segno della devozione della città. Anche da un punto di vista stilistico Simone eredita alcune caratteristiche di Duccio, prima fra tutte la linea elegante che disegna le figure. Tuttavia egli è più moderno: il grande baldacchino sotto cui sono poste le figure dà infatti un senso di maggiore profondità spaziale alla scena e i corpi dei personaggi sembrano più realistici e naturali. Simone Martini ha indubbiamente recepito la lezione di Giotto.

La raffinatezza e il decorativismo dello stile di Simone si rivelano anche nell’uso di materiali diversi inseriti nella pittura: la carta del cartiglio di Gesù Bambino, gli inserti di vetro nei pinnacoli del trono e addirittura un grande cristallo di rocca al centro del fermaglio che chiude il mantello della Madonna.

L’affresco di Guidoriccio: Simone o non Simone?

Sempre per il Palazzo pubblico di Siena, di fronte alla Maestà, Simone realizza un grande affresco che raffigura Guidoriccio da Fogliano: un valoroso condottiero che aveva combattuto per il governo senese. Il pittore lo rappresenta mentre, sul suo cavallo bianco, incede austero in un paesaggio dal sapore cavalleresco e leggendario, dove sono raffigurati il castello di Sassoforte, appena conquistato, e l’accampamento senese. Negli ultimi anni tuttavia alcuni studiosi americani hanno messo in dubbio che l’affresco sia opera di Simone; i senesi, però, sono convinti dell’autenticità del dipinto e difendono l’affresco divenuto il simbolo della loro città!

Grandi città e importanti committenti

Nella sua carriera Simone lavora per alcune delle città e degli uomini più importanti del tempo. Ad Assisi, nella Basilica inferiore affresca la Cappella di S. Martino con le Storie del santo; a Pisa realizza un dipinto per la chiesa di S. Caterina; e a Napoli lavora per il re Roberto d’Angiò. Per il sovrano dipinge una pala che allude alla sua legittima elezione. La rinuncia al trono del fratello Ludovico, divenuto santo nell’anno del dipinto (1317), a favore proprio di Roberto, aveva creato numerose contestazioni: Simone raffigurò allora il santo nello sfarzo dell’abbigliamento vescovile ma con in evidenza l’umiltà del saio francescano, per il quale aveva rinunciato al trono di Napoli, mentre pone la corona sulla testa del fratello.

Simone è tuttavia destinato a onori ancor più grandi e nel 1335 viene chiamato a lavorare alla corte del papa, trasferito ad Avignone. Prima di lasciare l’Italia, Simone realizza insieme al suo collaboratore e cognato, Lippo Memmi, un dipinto emblematico dell’intera civiltà medievale: l’Annunciazione, oggi conservata alla Galleria degli Uffizi a Firenze.

Alla corte papale di Avignone Simone Martini ha avuto modo di stringere amicizia con il più grande poeta dell’epoca, Francesco Petrarca. Testimonianze di questo rapporto, oltre alle parole di elogio del Petrarca verso il pittore, sono una splendida miniatura, raffigurante le opere di Virgilio, che Simone dipinge come copertina per un volume posseduto dal poeta, e un perduto ritratto di Laura (la donna amata del Petrarca). Il legame tra il maggiore letterato del periodo e il pittore senese precorre uno dei caratteri del successivo Rinascimento, che nella comunanza e negli stretti rapporti intellettuali tra letterati e artisti aveva uno dei suoi aspetti più innovatori.

Vedi anche
Lippo Mèmmi Mèmmi, Lippo. - Pittore senese (notizie dal 1317 al 1348). Si formò nella bottega del padre, Memmo di Filippuccio (notizie dal 1294 al 1317), probabile collaboratore di Giotto ad Assisi e pittore civico a San Gimignano (affreschi nelle chiese di S. Jacopo e S. Pietro e, di soggetto profano, nel palazzo ... ritratto Pittura, scultura o fotografia che ritrae, cioè rappresenta la figura o la fisionomia di una o più persone. 1. Il ritratto nell’antichità L’arte egizia ebbe un particolare interesse per la riproduzione di tratti individuali, creando così vitali espressioni fisionomiche e tipizzando invece la rappresentazione ... Giòtto di Bondone Giòtto di Bondone. - Pittore, architetto e scultore (Colle di Vespignano in Mugello probabilmente 1267 - Firenze 1337). Massimo protagonista della civiltà artistica gotica italiana, rinnovò radicalmente il linguaggio figurativo. A partire dagli anni Novanta del 13° sec., con probabilità dal 1296, fu ... Ambrogio Lorenzétti Lorenzétti ‹-z-›, Ambrogio. - Pittore (m. forse a Siena nella pestilenza del 1348). In un complesso rapporto con l'eredità di Duccio e con la forte personalità di S. Martini, Lorenzetti, Ambrogio operò nell'ambito della pittura senese, insieme al fratello Pietro, quella che può essere definita una rivoluzione ...
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  • BIOGRAFIE in Arti visive
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  • MARTINI, Simone
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 71 (2008)
    Michela Becchis – Non si conoscono con certezza il luogo e l’anno di nascita del M., che comunque deve essere collocata entro il penultimo decennio del XIII secolo (Pierini, pp. 22 s.; Leone de Castris, 2003, p. 36). La vita e l’attività pittorica del M. sono di fatto ricostruibili solo attraverso ...
  • Martini, Simone
    Enciclopedia on line
    Pittore senese (n. prob. tra il 1280 e il 1285 - m. Avignone 1344). La sua personalità appare pienamente formata fin dalla prima opera documentata, l'affresco con la Maestà nel Palazzo pubblico di Siena, datato 1315 ma ritoccato, nella parte centrale, dallo stesso M. nel 1321 forse non solo per ragioni ...
  • MARTINI, Simone
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1997)
    M. Pierini Pittore senese, documentato a partire dal 1315 e morto nel 1344 ad Avignone.M. nacque presumibilmente a Siena intorno al 1284, data che Vasari (Le Vite, II, 1967, p. 200) sostiene di avere letto sull'epitaffio funebre del pittore, figlio, secondo la tradizione, di un Martino abitante del ...
  • MARTINI, Simone
    Enciclopedia Italiana (1934)
    Arduino Colasanti Pittore, morto in Avignone nel luglio del 1344. S'ignora in quale anno sia nato a Siena. Il Vasari indica il 1284, data non certa, ma verosimile, se si considera che quando nel 1315 Simone dipinse per la Sala del mappamondo nel Palazzo Pubblico senese la Vergine in trono circondata ...
Vocabolario
martini
martini s. m. [marchio registrato]. – 1. Vermut della ditta Martini e Rossi di Torino: un m. bianco, un m. dry, un m. rosso. 2. Cocktail, composto di vermut bianco secco (Martini dry) e di gin in proporzioni variabili.
simonìa
simonia simonìa s. f. [dal lat. tardo, eccles., simonīa, der. dal nome di Simone Mago, il samaritano che, secondo gli Atti degli Apostoli 8, 18-24, cercò di comprare dagli apostoli Pietro e Giovanni, offrendo loro del denaro, il potere...
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