Gentiluomo senese (n. Siena 1514 - m. forse Basilea 1576 circa). Ricoprì varî incarichi pubblici nella città di Siena e nel contado e svolse importanti ambascerie a Milano (1545, 1555-56) e a Firenze (1563), prima della sua fuga dall'Italia per motivi religiosi (1569). È noto soprattutto per la De haereticis coercendis quatenus progredi liceat ... disputatio (post., 1577), in favore della tolleranza religiosa e del controllo dello Stato sulla Chiesa.