Uomo politico egiziano (Talā, el-Menūfiyya, 1918 - Il Cairo 1981). Legato a Nasser fin dagli anni dell'Accademia militare (1936-38), fu imprigionato a due riprese per la sua attività antibritannica (1942-44 e 1946-49); dal 1942 fece parte del gruppo dei Liberi Ufficiali, promotore del colpo di stato che nel luglio 1952 detronizzò re Fārūk. Presidente dell'Assemblea nazionale (1961-68), nominato da Nasser vicepresidente della Repubblica (1969), gli subentrò alla sua morte (1970). Nell'ott. 1973 ordinò l'attacco contro le forze israeliane sul fronte del Canale di Suez; dopo l'armistizio, si impegnò nei negoziati che sfociarono negli accordi con Israele del genn. 1974 e del sett. 1975. Nel nov. 1977 aprì con un clamoroso viaggio a Gerusalemme le trattative che condussero agli accordi di Camp David (sett. 1978), alla pace fra Egitto e Israele (marzo 1979) e alla rottura delle relazioni diplomatiche con quasi tutti i paesi arabi. Nel 1978 gli fu assegnato, insieme al primo ministro israeliano M. Begin, il premio Nobel per la pace. Assunta dal maggio 1980 anche la carica di primo ministro, S. cercò di far fronte all'opposizione interna suscitata dalla pace separata con Israele con un inasprimento delle misure repressive. Morì per un attentato da parte di integralisti islamici.