Cittadina dell’Alto Egitto, lungo la riva occidentale del Nilo. La località è nota per il rinvenimento, nel 1945, di una ricca collezione di testi in lingua copta (3°-4° sec.), per la maggior parte di tendenza gnostica. Sebbene i manoscritti siano conosciuti come provenienti da N. il loro rinvenimento avvenne a Gebel al-Tarif, una mole rocciosa situata poco distante. Vennero identificate e catalogate circa 150 tombe rupestri utilizzate in epoca copta da eremiti come luoghi di ritiro. Una di queste (T 73), appartenente al governatore Thauti, risale alla VI Dinastia (2300 a.C. ca.) e presenta pareti impreziosite da eleganti rilievi e da iscrizioni geroglifiche. Tombe più piccole sono datate al 1° sec. d.C., mentre resti di tessuti rinvenuti in un’altra tomba sono datati al 5° sec. a.C. La fase di occupazione da parte degli anacoreti in epoca cristiana fu resa evidente dalla scoperta di iscrizioni relative ai Salmi, in inchiostro rosso e in lingua copta, in una grotta datata al 7° sec. (T 8). Dalle indagini si ricavò anche la conferma della provenienza dalle vicinanze del Gebel al-Tarif anche dei papiri della collezione Martin Bodmer, che ponendosi accanto ai codici gnostici e al movimento monastico di Pacomio, caratterizzano l’area di N. come una delle principali aree di diffusione del cristianesimo primitivo in Egitto.