Storico e polemista (n. Charlwood, Surrey, 1530 circa - m. 1581). Studiò a Oxford; dopo l'ascesa al trono di Elisabetta (1559), lasciò l'Inghilterra per Roma. Nel 1561 il legato papale, S. Hosius, lo portò con sé a Trento, poi insegnò in Prussia e in Polonia. Nel 1565 insegnò teologia all'università di Lovanio, dove pubblicò opere di controversia anti-anglicana mentre si adoperava per organizzare la propaganda cattolica in Inghilterra. Nel 1570 scrisse in difesa della bolla di Pio V, e l'anno dopo uscì la sua opera maggiore, De visibili monarchia Ecclesiae, abile esposizione delle tesi ultramontane, che provocò in Inghilterra vivaci reazioni. Lasciata Lovanio (1572), nel novembre 1573 S. raggiunse Madrid. Qui si adoperò per indurre Filippo II a una politica più risoluta verso l'Inghilterra; e quando finalmente fu decisa la spedizione in Irlanda, S. vi prese parte. Per quasi due anni, nonostante gli insuccessi, S. riuscì a tenere unita la resistenza armata dei cattolici irlandesi. Morì forse nella primavera del 1581, lasciando incompiuta l'opera De origine et progressu schismatis Anglicani, stampata solo nel 1585 da E. Rishton che la completò: l'opera ebbe grande popolarità nel mondo cattolico (riduz. it. di B. Davanzati, 1602). In Inghilterra ebbe numerose refutazioni, la più significativa delle quali è l'Historia di G. Burnet, uscita oltre un secolo dopo.