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ROTA, Nino

di Ermanno Comuzio - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)
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ROTA, Nino

Ermanno Comuzio

Compositore, nato a Milano il 3 dicembre 1911, morto a Roma il 10 aprile 1979. Appartenente a una famiglia di musicisti, cominciò a suonare il pianoforte a quattro anni, a comporre a otto. Il suo talento per la musica fu parzialmente incanalato in studi regolari, con i corsi prima di G. Orefice, poi di G. Bas, quindi con I. Pizzetti e con A. Casella. Dopo essersi diplomato al conservatorio di Santa Cecilia di Roma, seguì un corso di perfezionamento in America, poi si laureò in lettere a Milano nel 1936. Già da tre anni, intanto, aveva cominciato a comporre per il cinema, invitato dalla società produttrice Lux (per il film Treno popolare di R. Matarazzo). Dal 1937 al 1938 insegnò al liceo musicale di Taranto, successivamente (1939) passò al conservatorio di Bari, del quale divenne direttore nel 1950, mantenendo tale carica per più di venticinque anni (si ritirò nel 1978 per raggiunti limiti d'età).

Nel frattempo si dedicò alacremente alla composizione per le sale da concerto e per il teatro, fornendo anche numerose musiche di scena per spettacoli di prosa, balletti e riviste. Al cinema, dopo il primo exploit del 1933, si riaccostò nel 1942, ancora per la Lux (cui rimase fedele). Dopo una nutrita attività per film di vario genere, nel 1950 incontrò F. Fellini, cosa che diede luogo a una delle più fertili combinazioni di talenti della storia del cinema. Il rapporto Fellini-R. costituisce il capitolo più noto della sua attività. Il regista si compiaceva di ripetere che non s'intendeva di musica, ma è indubbio che sapeva suggestionare il suo musicista, ottenendo da lui, in un lavoro lungo e paziente di convincimento, la colonna sonora che egli aveva in mente fin dall'inizio. Fellini non voleva da R. qualcosa di nuovo ma un'eco di qualcosa che sentiva confusamente e che gli derivava soprattutto dalle musiche ascoltate in gioventù: "vecchie canzonette di quando ero ragazzino − confessava il regista −, le marcette del circo equestre che mi hanno quasi traumatizzato e che ritornano in quasi tutti i miei film". Nascono con questi metodi (che sembrano schiacciare l'inventiva del musicista, il quale invece ottiene attraverso un'abilissima operazione mimetica risultati di straordinaria efficacia narrativa) le colonne sonore per i film di Fellini a partire da Lo sceicco bianco (1952) per arrivare a Prova d'orchestra (1979), cioè fino a quando R. avrà vita. Ma le fatiche cinematografiche di R. non sono da limitare a quelle dei film felliniani. La sua carriera fu fitta di colonne sonore la cui diversità è prova della sua versatilità, oltre che della felicità melodica e solidità della struttura, sempre entro il sistema tonale. Passò dai ritmi tropicali (Mambo, 1954, di R. Rossen) alle pagine di ampio sinfonismo (Guerra e pace, 1956, di K. Vidor; Waterloo, 1970, di S. Bondarciuk), dalle partiture drammatiche (La diga sul Pacifico, 1957, di R. Clément) al canzoniere d'epoca (La grande guerra, 1959, di M. Monicelli), dai ricami barocchi, rivisitati modernamente (Fantasmi a Roma, 1961, di A. Pietrangeli) al folclore militare (I due nemici, 1961, di H. Hamilton). Celebri, e premiati con l'Oscar, le contribuzioni alle due parti di Il padrino (1972 e 1974) di F. Coppola. Particolarmente importante fu anche la collaborazione sistematica con L. Visconti: Senso (1954), Le notti bianche (1957), Rocco e i suoi fratelli (1960), Il gattopardo (1963).

Tra le sue composizioni principali per le sale da concerto: Concerto per violoncello e orchestra, Concerto per arpa e orchestra, Concerto per orchestra, alcune sinfonie, trii, quartetti, quintetti, sonate, preludi, musica sacra.

Composizioni principali per il teatro: I due timidi (1950), Il cappello di paglia di Firenze (1955), La visita meravigliosa (1970), Napoli milionaria (1977), più il balletto La strada (1966) e il balletto-commedia Le Molière imaginaire (1976).

Bibl.: C. Gorbman, Music as salvation: Notes on Fellini and Rota, in Film Quarterly, 38, 2, Los Angeles 1974; Musicisti d'oggi: Venti colloqui, Torino 1978; P.M. De Santi, La musica di Nino Rota, Roma-Bari 1983; 1381 - I film di Nino Rota, @s 2 a cura di E. Comuzio e P. Vecchi, Reggio Emilia 1986; F. Lombardi, ''Il mago doppio'': interrogativi su Nino Rota, in Atti del Convegno Internazionale di Studi Musica & Cinema, Siena 1990 (editi da Chigiana, Firenze 1992); P.M. De Santi, Nino Rota, le immagini e la musica, Firenze 1992.

Vedi anche
Nicola Piovani Compositore italiano di musica per il cinema (n. Roma 1946). Dai primi anni Settanta ha collaborato con numerosi registi italiani, radicando il proprio linguaggio nella tradizione nazionale e tuttavia immettendovi fin dagli inizi una sensibile originalità personale. Soprattutto dalla fine degli anni ... Federico Fellini Regista cinematografico italiano (Rimini 1920 - Roma 1993). Regista tra i più significativi della storia del cinema, che ha attraversato con tratti di indiscutibile ed esemplare leggerezza, grandissimo orchestratore di immagini, di visioni e di ritmi narrativi, si è rivelato maestro nel dare corpo alla ... Luis Enrique Bacalov Bacalov ‹-lòf›, Luis Enrique. - Pianista e compositore argentino (n. San Martín, Buenos Aires, 1933). Musicista di formazione classica e profondo conoscitore del jazz, del tango e delle tradizioni folcloriche sudamericane, in Italia è noto anche come arrangiatore di canzoni famose, con una stretta collaborazione ... Franco Zeffirèlli Zeffirèlli ‹Ʒ-›, Franco. - Nome d'arte dello scenografo e regista italiano Gianfranco Corsi (n. Firenze 1923). Attore nella compagnia Morelli-Stoppa, passò ben presto alla regia (A. P. Čechov, T. Williams), prediligendo tuttavia Shakespeare di cui dette all'inizio degli anni Sessanta, in Gran Bretagna, ...
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Vocabolario
ròta
rota ròta s. f. – 1. Variante region. o ant. e letter. di ruota: Però giri Fortuna la sua rota Come le piace (Dante). Come forma region., pesce rota, o rota marina, altri nomi del pesce mola o pesce luna (v. luna, n. 6 a). 2. Tribunale...
nino
nino (o nini) s. m. (f. -a) [voce del linguaggio infantile, formata sul suffisso dim. -ino]. – Vezzeggiativo familiare, con il quale s’indica un bambino, o ci si rivolge a lui: il mio nini; nino, sta fermo; vien qua, nina. Usato anche,...
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