Espressione (usata, sembra, la prima volta da Pio XII nel 1946) con cui si è indicato l’orientamento impresso nel secondo dopoguerra agli studi teologici da un folto gruppo di sacerdoti francesi (in particolare gesuiti, facenti capo alla facoltà teologica di Lyon-Fourvière): si caratterizza per il richiamo allo studio storico dei problemi teologici fuori degli schemi metafisici della filosofia scolastica, per una particolare sensibilità ai temi della patristica greca e per una larga apertura verso il pensiero moderno. Tra gli esponenti, H. de Lubac, J. Daniélou, H. Bouillard, Y. de Montcheuil.