ODDONE di Moriana-Savoia
ODDONE di Moriana-Savoia. – Figlio secondogenito del conte di Moriana-Savoia Umberto I, non si conosce la sua data di nascita. Sposò, probabilmente nel 1045, Adelaide, erede del patrimonio dei marchesi arduinici di Torino, dopo che era rimasta vedova dell’aleramico Enrico.
Il matrimonio è da collegare alla politica imperiale: circa dieci anni dopo che l’imperatore e re teutonico Corrado II aveva fatto sua la corona di Borgogna (fino al 1032 controllata dalla dinastia rodolfingia), il successivo imperatore, Enrico III curò – attraverso le nozze fra Oddone e Adelaide – i buoni rapporti fra le due famiglie più potenti che convergevano sull’arco alpino nord-occidentale e che presidiavano i valichi del Moncenisio e del Gran San Bernardo.
Poiché Adelaide era erede patrimoniale della famiglia ma, in quanto donna, non poteva ricoprire la carica militare di marchese, Oddone – come i due precedenti mariti della contessa, Ermanno di Svevia ed Enrico – esercitò la funzione di marchese di Torino, nel suo caso per nomina dell’imperatore e re italico Enrico III. Per circa quindici anni Oddone guidò – sostenuto oltre che dall’incarico imperiale dalla forte personalità della moglie – la marca torinese, che comprendeva i comitati di Torino, Asti, Alba, Auriate, Bredulo, Albenga e Ventimiglia.
Da Adelaide ebbe cinque figli: Pietro I, che fu suo successore nella carica di marchese di Torino; Amedeo II, che fu conte in Borgogna; Oddone, di cui non si sa nulla di sicuro; Berta, moglie dell’imperatore Enrico IV; Adelaide, seconda moglie di Rodolfo di Rheinfelden, duca di Svevia.
Con Oddone non nacque una dominazione sabauda unica sui due versanti alpini. Infatti fino al 1050-51 le funzioni comitali in Borgogna (Belley, Aosta, Moriana e Savoia) furono ricoperte dallo stesso Umberto I e dopo la sua morte passarono al figlio primogenito Amedeo I. La marca di Torino mantenne la sua configurazione (tutta rientrante nel regno italico) fino al 1091, come prova il fatto che il marchese successivo, Pietro I, dovette limitarsi al governo italico, mentre i comitati borgognoni erano retti da suo fratello, Amedeo II.
Nel 1051 Oddone fece una donazione ai canonici della chiesa di Tarentasia (Moutiers), ma aveva il solo titolo di marchio e agiva privatamente, per celebrare la memoria del padre Umberto (non a caso definito con il titolo più normale in Borgogna, cioè comes): è probabile tuttavia che detenesse anche i beni e i poteri di famiglia in area transalpina, in attesa della nuova netta distinzione circoscrizionale al tempo dei suoi due figli Pietro e Amedeo.
Nel Natale 1055, a Zurigo, l’imperatore Enrico III celebrò il fidanzamento di due bambini: suo figlio Enrico (il futuro Enrico IV) e la figlia di Oddone e Adelaide, Berta: il matrimonio, che ebbe luogo nel 1066, quando Oddone non era più in vita, solennizzò il legame privilegiato con l’impero del provvisorio asse arduinico-sabaudo.
A fianco di Adelaide, Oddone nel 1057 provvide alla dotazione, con chiese e beni, della canonica di S. Lorenzo d’Oulx (in suffragio dell’anima del padre di Adelaide, Olderico Manfredi, e non, si noti, di quella di Umberto I, evidentemente perché i due coniugi agivano nell’ambito della marca di Torino di qua dalle Alpi). Questo atto aveva anche una funzione politica: porre un freno alla crescente influenza, nell’alta valle di Susa, dei conti di Albon, destinati a diventare noti in seguito come Delfini.
Oddone esercitò la carica di marchese fino alla morte, sopravvenuta nel 1060 o poco prima. In un documento di Adelaide dell’11 maggio 1060 per la chiesa di S. Giovanni di Torino, risulta già defunto: non poté dunque partecipare all’esuberante attività di protezione di enti religiosi intrapresa negli anni successivi dalla vedova, quando si avvicinò alla riforma centralistica romana della Chiesa.
Con Oddone si realizzò una provvisoria convergenza di fatto di due influenze di origine funzionariale e di ispirazione dinastica: umbertino-sabauda nel regno di Borgogna e arduinica nel regno italico. Tuttavia i tempi non erano maturi perché si scolorissero davvero né i confini fra i due regni né l’impianto circoscrizionale di quelle due regioni dell’impero. Egli ebbe un incarico ufficiale, come marchese, in Italia, ma non è da considerare il fondatore dello ‘Stato di passo’ sabaudo, esteso su entrambi i versanti alpini: la formazione di questo principato territoriale si avviò in un secondo tempo – dopo la morte di Adelaide e lo sfaldarsi della marca di Torino nel 1091 – per l’intraprendenza di altri Savoia, discendenti di Oddone pronti ormai a muoversi in uno scacchiere diverso, in cui la qualità del potere era signorile e non aveva più rapporti con l’ordinamento circoscrizionale carolingio sopravvissuto nei secoli centrali del Medioevo.
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