Poetessa giapponese (sec. 9º). Già considerata da Ki no Tsurayuki nella prefazione al Kokinshū come uno dei "sei genî poetici" della sua epoca, fu attiva negli ambienti di corte. La sua figura storica fu presto avvolta dalla leggenda, che ne fece un prototipo di donna bellissima, appassionata e capricciosa, destinata a invecchiare in solitudine, leggenda rielaborata dal teatro nō in celebri drammi. I suoi versi, inclusi nel Kokinshū e nella raccolta Komachi shū, costituirono un modello di enorme importanza per la poesia d'amore di epoca classica.