Pittore (Stoccarda 1888 - Baden-Baden 1943). A Stoccarda, dopo un breve apprendistato come artigiano (1903-05) seguì i corsi di A. Hölzel all'accademia di belle arti e conobbe W. Baumeister. Nel 1911 soggiornò a Berlino dove, abbandonate le prime soluzioni post-impressioniste, maturò uno stile orientato alla strutturazione geometrica delle figure (Paesaggio con casa bianca, 1911, Hannover, Sprengel Museum); nel 1913 eseguì, con W. Baumeister, pitture murali per la mostra del Werkbund di Colonia (1914), dove ebbe modo di conoscere W. Gropius, che nel dopoguerra lo chiamò a Weimar. Tra i grandi maestri del Bauhaus, perseguì la ricerca di un rapporto strutturale ed espressivo tra forme cromatiche, plastiche e architettoniche: nel 1922 diresse l'officina di scultura in pietra e, dal 1923 al 1929, l'officina teatrale, che rappresentò il suo contributo più originale (Balletto triadico, 1921-22; Gabinetto delle figure I, 1922-23; Danza spaziale, 1925-27 e Clown musicale II, 1926-29, delle quali S. fu spesso anche interprete). Autore di opere orientate a una definizione stereometrica delle forme (Gruppo concentrico, 1925, Stoccarda, Staatsgalerie; La scala del Bauhaus, 1932, New York, Museum of modern art), dal 1929 proseguì la sua intensa e partecipe attività didattica presso l'accademia di Breslavia (1929-32) e la Scuola di belle arti di Berlino (1932); nel 1933, con l'avvento del nazismo, si rifugiò in Svizzera. Tornato in Germania, dal 1940 lavorò in una fabbrica di lacche a Wuppertal dove eseguì i suoi ultimi dipinti: la serie dei "quadri finestra" (1942). Postumo è stato pubblicato il volume Briefe und Tagebücher (1958).