Paesi Bassi
Una pianura sotto il livello del mare
L’idea che correntemente si ha dei Paesi Bassi – grandi campi di tulipani, mulini a vento, dighe, canali e tanta acqua dappertutto – non è molto lontana dalla realtà. Un paese al vertice dello sviluppo economico, sociale, culturale, che ha conservato molti dei suoi tratti tradizionali, antiche città, ordinate ed eleganti, un grande senso civico, solidarietà e amore per la cultura
Il territorio dei Paesi Bassi è costituito da poche aree collinari (la quota massima è 320 m) e una pianura formata dai detriti trasportati dai fiumi; un quinto del paese si trova sotto il livello del mare. Golfi profondi, fiumi e laghi aumentano la sensazione di un paese ‘anfibio’. Per evitare che le acque del Mare del Nord e dei fiumi allagassero la pianura, per secoli sono stati scavati canali e alzati argini e dighe grandi e piccole; per pompare via l’acqua si usava l’energia dei famosi mulini a vento. È impressionante, in certi tratti della costa, percorrere le dighe e accorgersi che il mare si trova più in alto della terra. Gran parte del territorio è artificiale: grandi estensioni di paludi costiere sono state isolate dal mare con dighe e prosciugate (polder), e oggi sono coltivate e abitate. La più grande di queste operazioni è stato l’avvio della bonifica dell’IJsselmeer. In seguito, però, si è deciso di non continuare a prosciugare, ma di conservare le aree acquitrinose. Ai Paesi Bassi appartengono anche alcune isole delle Antille, antiche colonie.
Una fittissima rete di canali – di cui molti navigabili – unisce i fiumi che percorrono il paese. Il principale è il Reno, che ha qui il suo delta, accanto al quale sfociano altri fiumi (Schelda, Mosa) che insieme formano un’infinità di bracci e di isole. Quasi tutto il paese può essere percorso navigando, e molte città interne hanno porti importanti. Questa facilità di movimento ha favorito lo sviluppo economico dei Paesi Bassi, che da secoli sono tra le aree più prospere e densamente popolate della Terra. La base della ricchezza è nell’agricoltura (cereali, ma anche fiori: il tulipano è una specie di simbolo dei Paesi Bassi), nell’allevamento (famosi i formaggi olandesi) e nella pesca; in parte maggiore, però, nelle attività commerciali. Le vie commerciali che seguivano il Reno già anticamente passavano per i Paesi Bassi; per esempio, la lana inglese che raggiungeva l’Italia per essere trasformata in tessuti di pregio transitava di qui. In seguito sorsero manifatture e industrie – tessile, meccanica, chimica, elettronica. Ma caratteristica dell’economia olandese rimane il grande sviluppo delle attività terziarie e, quindi, l’importanza storica ed economica delle città che le ospitano.
Quasi tutta la popolazione vive in città. Se si eccettuano la capitale Amsterdam e Rotterdam, uno dei primi porti del mondo (1.090.000 abitanti), le città non presentano una popolazione molto numerosa: L’Aia (circa 700.000 abitanti) e Utrecht (560.000) sono le più popolose. La regione dell’Olanda vera e propria è occupata tutta da una grande conurbazione (detta Randstad Holland), mentre le regioni periferiche sono più rurali. Le città olandesi sono molto belle e originali, con grande ricchezza di monumenti antichi e moderni che richiamano milioni di visitatori: Rotterdam si presenta come una città modernissima, con straordinari musei e importanti biblioteche. Il livello culturale della popolazione, che è ospitale e tollerante, è molto elevato e la vita è ben organizzata.