Accompagnato da opportuna determinazione, il nome p. indica alcune specie della famiglia delle Arecacee.
P. da datteri Nome comune attribuito a varie specie appartenenti al genere Phoenix e in particolare a Phoenix dactylifera, originaria dell’Africa settentrionale, coltivata in numerose varietà da molto tempo nell’Asia meridionale, nell’Africa e più recentemente introdotta nella parte meridionale dell’America Settentrionale; nelle parti più calde della regione mediterranea è spesso coltivata per ornamento. In Italia vive all’aperto nella riviera ligure, nel Mezzogiorno e nelle isole, anche se in coltura è più diffusa Phoenix canariensis. Entrambe le specie possono raggiungere facilmente i 10-20 m di statura, con fusto cilindrico, foglie pennate lunghe fino a 6 m, frutto a bacca ellittica monosperma. I semi sono allungati, solcati longitudinalmente, con embrione piccolissimo immerso nell’albume, che costituisce pressoché tutta la massa del seme e ha consistenza molto dura, essendo formato quasi per intero da cellule a parete molto ispessita, emicellulosica. P. dum Nome comune di Hyphaene thebaica e delle specie affini; sono p. alte 10-20 m, distinte dalle altre p. per il tronco più volte biforcato; le foglie sono a ventaglio; i frutti sono riuniti a grappolo, irregolarmente globosi, di color bruno o nocciola, con mesocarpo spugnoso zuccherino, di grandezza varia secondo la specie. In Hyphaene nodularia i frutti sono più grandi, con diametro di circa 8 cm; ogni frutto contiene un seme grande circa metà del frutto, il cui albume misura 8-9 mm di spessore e racchiude una cavità centrale; l’albume, per la sua durezza, fornisce l’avorio vegetale adoperato per la fabbricazione di bottoni. Hyphaene thebaica dell’alto Egitto e del Sudan e Hyphaene nodularia dell’Eritrea sono le specie di cui si usano i semi.
P. nana (o p. di s. Pietro) Nome comune di Chamaerops humilis, unica specie del genere Chamaerops, unica superstite delle molte specie di questa famiglia che vissero nel Terziario fino nell’Europa più settentrionale; si trova spesso in colonie ristrette, lungo le coste del Mediterraneo occidentale. Generalmente è subacaule, cespugliosa; coltivata, può formare uno stipite di più metri. Le foglie servivano per fare scope, corde e altri lavori da intreccio. Resiste bene al freddo; in Italia è spontanea lungo le coste tirreniche e si coltiva di frequente per ornamento, anche in vaso.
Il ramo di p. presso gli antichi Greci e Romani era segno di vittoria; nella tradizione cristiana è simbolo della vittoria conseguita dal battezzato con una vita di virtù o con il martirio e quindi del premio eterno così meritato.
Domenica delle P. La domenica con cui ha inizio la settimana santa: ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, sei giorni prima della sua passione e morte.